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Attentato a Mosca al Crocus City Hall

Attentato Mosca, Fsb russo accusa i servizi ucraini: “Terroristi addestrati da Kiev, ci sarà rappresaglia”

Il direttore dell’agenzia di sicurezza russa Fsb, Alexander Bortnikov, accusa i servizi speciali ucraini di aver facilitato l’attacco terroristico di venerdì alla sala concerti del Crocus City Hall di Mosca. L’attacco, secondo la Russia, sarebbe stato preparato da islamisti radicali ma con l’assistenza dell’Ucraina. E parla di un coinvolgimento di Usa e Gran Bretagna.
A cura di Susanna Picone
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Il direttore dell'Fsb Alexander Bortnikov ha dichiarato che i servizi segreti dell'Ucraina hanno contribuito all'attentato terroristico di Mosca che è stato perpetrato da islamisti radicali. Ne dà notizia oggi l'agenzia Ria Novosti, dopo che sull'attacco di Mosca ieri era intervenuto nuovamente anche il presidente russo Vladimir Putin.

Le accuse della Russia all'Ucraina

Secondo Bortnikov – riporta sempre l'agenzia -, gli attentatori del Crocus City Hall attentatori del Crocus City Hall sono stati "addestrati da Kiev in Medio Oriente". Il capo dei servizi di sicurezza interni ha anche detto che la Russia risponderà con misure di rappresaglia all'attacco al Crocus City Hall di Mosca. L'Ucraina si preparava ad accogliere "come eroi" i terroristi che hanno compiuto l'attentato.

Ha detto anche – scrive la Tass – che i risultati preliminari dell'inchiesta indicano un coinvolgimento degli Usa e della Gran Bretagna nell'attacco a Mosca. Ha aggiunto poi che la minaccia di nuovi atti terroristici in Russia persiste.

Il capo dei servizi segreti militari ucraini, Kirylo Budanov, è stato definito dallo stesso Bortnikov un obiettivo legittimo per le forze militari russe, così come ognuno che perpetra crimini contro la Russia.

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Putin, citato dalla Tass, ha detto che la Russia sta combattendo per i suoi "interessi vitali", ma i suoi avversari l'hanno "costretta a proteggere questi interessi con le armi" e a "combattere tutti coloro che hanno armato e addestrato per combattere la Russia sul territorio di un Paese vicino", cioè l'Ucraina.

Fonti Nato: "Accuse russe a Kiev ridicole, zero prove"

"Le ipotesi della Russia di un legame con l'Ucraina per quanto riguarda l'attentato a Mosca sono ridicole", ha dichiarato una fonte diplomatica alleata all'Ansa. "Non è stata presentata alcuna prova: si tratta di un altro esempio della disinformazione del Cremlino", ha precisato. Citato dai media russi, il direttore dell'Fsb ha detto che confermano la "pista ucraina" anche le prime informazioni ottenute dagli interrogatori degli arrestati.

Le parole di Putin dopo l'attentato

Il bilancio delle vittime al Crocus City Hall di Mosca è di almeno 137 morti e 180 feriti. L’Isis ha rivendicato la strage, diffondendo anche video dell’azione che sarebbero stati girati dagli attentatori, e se per ore il Cremlino non ha dato peso alla pista islamica poi nella serata di ieri Putin ha ammesso che l’attentato è stato compiuto da "islamisti radicali" ma ha evocato ancora una responsabilità ucraina. “Sappiamo chi l’ha commesso, ora vogliamo sapere chi l’ha ordinato”, le parole di ieri del presidente russo. Sabato scorso, poche ore dopo l'attentato, in un discorso alla Nazione di fatto Putin aveva ignorato la rivendicazione arrivata dall'Isis, alludendo invece a responsabilità di Kiev.

Questa mattina la Corte di Mosca ha tramutato in arresto il fermo di un ottavo sospetto nell'attacco. Si tratta di Alisher Kasimov, originario del Kirghizistan ma cittadino russo. L'uomo è accusato di avere affittato un appartamento ai presunti terroristi, ma lui ha detto di averlo fatto senza sapere di chi si trattasse.

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