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Attentato a Mosca al Crocus City Hall

Chi sono i quattro sospetti terroristi arrestati a Mosca per la strage del Crocus City Hall

I quattro uomini, tutti originari del Tagikistan, accusati di aver ucciso oltre 130 persone nella strage del Crocus City Hall a Mosca, devono rispondere dell’accusa di terrorismo. Sono apparsi in tribunale, mostrando segni di gravi percosse.
A cura di Biagio Chiariello
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I quattro sospetti arrestati a Mosca per la per la strage del Crocus City Hall sono Dalerdzhon Mirzoyev, 32 anni; Saidakrami Rachabalizoda, 30 anni; Shamsidin Fariduni, 25 anni; e Mukhammadsobir Faizov, 19 anni. Tutti originari del Tagikistan, sono accusati di aver commesso un attacco terroristico provocando la morte di 137 persone. Reato che prevede la pena massima dell’ergastolo.

Sono stati arrestati dai servizi di sicurezza (Fsb) 14 ore dopo i fatti della Crocus City Hall a Bryansk, quattrocento chilometri a sud-est di Mosca e a 30 di chilometri dal confine con l'Ucraina, e sono attualmente detenuti in custodia cautelare. Come si vede nelle foto diffuse dal tribunale, sono arrivati in aula con evidenti segni di percosse e torture.

Due di loro si sarebbero subito dichiarati colpevoli. Sarebbero legati all'Isis-k, il gruppo terroristico che ha rivendicato l'attentato di Mosca e che opera da una decina d'anni tra Afghanistan, Tagikistan, Turkmenistan, Iran e Uzbekistan, cioè la storica regione del Grande Khorasan richiamata anche nel nome.

I nomi dei quattro tagiki arrestati per l'attentato a Mosca

I quattro presunti attentatori sono Dalerdzhon Mirzoyev, Saidakrami Rachabalizoda, Shamsidin Fariduni e Mukhammadsobir Faizov. Tutti tra i 19 e i 32 anni, vivono in Russia, ma sono cittadini del Tagikistan, ex repubblica sovietica dell’Asia centrale.

Non è ancora chiaro come si siano mossi, dove sono stati addestrati e come sono entrati in contatto con i terroristi dello Stato islamico. Il loro gruppo terroristico di riferimento, secondo l’intelligence USA, è la divisione Khorasan dell'Isis (Iskp), il cui obiettivo è creare un califfato in Asia Centrale, con conseguenti tensioni per i governi locali e soprattutto per Cina e Russia, appunto.

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Due sospettati hanno confessato

Il primo a confessare di aver preso parte alla sparatoria di Mosca è stato Mirzoyev, padre di quattro figli, hanno riferito le agenzie di stampa statali. Anche il 30enne Saidakrami ha ammesso le proprie colpe.

C'è poi Fariduni, 25 anni, un lavoratore migrante che lavorava in una fabbrica a Podolsk, nella regione di Mosca. Lui durante un brutale interrogatorio – buttato a pancia sotto nel fango e tenuto per i capelli da un agente – ha detto di esser stato "ingaggiato su Telegram" da un “assistente del predicatore” che gli ha promesso 500mila rubli, ovvero una cifra pari a circa 5mila euro.

Infine Faizov, 19 anni, lavorava come parrucchiere nella città di Ivanovo, nella Russia centrale.

Cosa rischiano dopo l'attacco terroristico al Crocus City Hall

Tutti e quattro accusati di aver compiuto atti terroristici, un reato punibile con il carcere a vita, e rimarranno in custodia preventiva fino al prossimo 22 maggio.

Un filmato mostra tre di loro mentre vengono condotti da poliziotti (col volto occultato) verso il tribunale distrettuale di Basmannyj, nella capitale russa. Tutti avevano chiarissimi segni di ferite sul volto e sul corpo. Uno è stato trasportato in carrozzina. Un altro aveva una grossa fasciatura a un orecchio.

Secondo altri video diffusi dall’apparato di sicurezza russo, sarebbero stati picchiati durante gli interrogatori dai servizi di sicurezza nazionali: avrebbero tagliato un orecchio a uno e collegato cavi elettrici ai genitali di un altro.

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