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Arrestato in Libia Bija, uno dei maggiori organizzatori del traffico di migranti

Il governo di Tripoli ha arrestato Abd al-Rahman al-Milad, meglio conosciuto nel giro del traffico di esseri umani dalla Libia col nome di Bija. Nel 2017, come emerso da un’inchiesta di Avvenire, prese parte a una riunione sull’immigrazione al Cara di Mineo tra le autorità italiane e quelle libiche.
A cura di Susanna Picone
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Abd al-Rahman al-Milad, meglio conosciuto come “Bija", è stato arrestato in Libia. Balzato all'onore delle cronache italiane per aver fatto parte di una delegazione ufficiale libica invitata e ospitata in Italia nel 2017 per alcuni incontri sulla gestione dei centri di accoglienza, quello che viene considerato uno dei più grossi trafficanti di essere umani della Libia è finito in manette poco fuori la capitale, bloccato da una milizia del governo di Tripoli. A darne notizia alcuni media libici e altre fonti indipendenti. Secondo le poche informazioni finora disponibili, Abd al-Rahman al-Milad è stato arrestato nel pomeriggio di oggi, mercoledì 14 ottobre, a Janzour, poco fuori Tripoli, su richiesta del ministero dell’Interno libico. Non è ancora chiaro per quale reato sia stato ordinato il suo arresto. Arresto che arriva mentre le autorità libiche stanno operando un riassetto delle strutture responsabili del contrasto al traffico di migranti e di esseri umani.

Considerato uno dei maggiori organizzatori del traffico di migranti – Bija è considerato dall’Onu e dalla Corte internazionale dell’Aja uno dei maggiori organizzatori del traffico di migranti. È accusato di crimini contro i diritti umani ma finora aveva continuato a svolgere la sua attività indisturbato, anche come ufficiale di una delle sezioni locali della cosiddetta Guardia costiera libica. Lo scorso anno il quotidiano Avvenire aveva svelato un incontro in Italia di una delegazione libica, organizzato dall’Oim (Organizzazione per le migrazioni delle Nazioni Unite), al quale aveva appunto partecipato anche Abd al-Rahman al-Milad Bija. Il trafficante prese parte a una riunione sull’immigrazione al Cara di Mineo tra le autorità italiane e quelle libiche.

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