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“Emilio Fede ricattò Mediaset con fotomontaggi hot”, pm chiede condanna a 4 anni

Per l’accusa, l’ex direttore del Tg4, dopo il licenziamento, voleva una sostanziosa buonuscita e un contratto di collaborazione. La Difesa: “Nessuna prova che Fede era mandante dei falsi fotomontaggi”
A cura di Antonio Palma
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"Emilio Fede ricattò Mediaset con fotomontaggi hot" per ripicca dopo l'allontanamento forzato dal suo Tg4 e il suo licenziamento dall'azienda televisiva. È quanto ha sostenuto ancora una volata in Tribunale a Milano il pm del capoluogo lombardo Silvia Perrucci, che rappresenta l'accusa nel processo a carico del giornalista giunto in questi giorni alle sue battute finali. Per queste accuse il magistrato infatti, al termine della sua requisitoria in aula, ha chiesto per Emilio Fede  una condanna a 4 anni e 9 mesi di carcere per i reati di estorsione e tentata estorsione di danni di Mediaset

I fatti contestati risalgono al 2012 quando, sempre secondo l'accusa, Fede avrebbe fatto confezionare ad arte delle foto osé di alcuni dirigenti Mediaset per ricattarli e avere così in cambio soldi e un lavoro. In particolare, in base alla ricostruzione della Procura meneghina, l'ex direttore del tg4 avrebbe  dato mandato a Gaetano Ferri, suo ex personal trainer già condannato in abbreviato a tre anni e 10 mesi, e ad altre due persone, due donne che hanno patteggiato la pena, di assemblare fotomontaggi falsi e compromettenti che ritraevano il direttore dell'informazione di Mediaset, Mauro Crippa, e il presidente dell'azienda, Fedele Confalonieri.

Per il Pm, Fede avrebbe costretto "Crippa, Confalonieri ma anche lo stesso Silvio Berlusconi" a fargli avere "un accordo più vantaggioso con una buonuscita di 820mila euro e un contratto di collaborazione di 3 anni". Nello stesso processo il giornalista è imputato anche del reato di violenza privata per alcune minacce che avrebbe espresso in alcuni messaggi inviati a Ferri.

Fede: "Solo rabbia, ma nessun ricatto"

"Negli atti dell'inchiesta non c'è alcunché che attesti che Emilio Fede sia stato il mandante della creazione di quei falsi fotomontaggi", ha assicurato però in aula uno dei legali dell'ex direttore del Tg4, l'avvocato Raffaela Mario, che lo assiste assieme al legale Alessandra Guarini. "Pilastro dell'informazione televisiva, Fede non si aspettava certamente di essere licenziato in tronco con una vera e propria imboscata e ha usato espressioni ingiuriose e di rabbia nei confronti di Crippa, ma nella sua condotta non c'è stato nulla di violento o minaccioso volto ad impedire il suo licenziamento e ad ottenere un accordo più favorevole" ha sostenuto l'avvocato nella sua arringa.

"È vero che il direttore non voleva lasciare il Tg4, che era la sua creatura, e non voleva ammettere a sé stesso che il suo tempo era arrivato ed è vero che certamente non ha avuto un atteggiamento splendido, anche nelle interviste, nei confronti di un'azienda che sentiva come la sua", ha aggiunto l'avvocato, spiegando però che l'unica cosa che ha fatto è stato usare espressioni ingiuriose mentre sventolava, nel corso di un incontro, una di quelle foto che però andrebbero addebitate solo a Gaetano Ferri, già condannato per questa vicenda.

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