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Ema, Sala a Bruxelles: “Se Amsterdam non rispetta tempi è a rischio salute dei cittadini”

“Milano deve tornare in gioco. Milano è pronta”, lo hanno chiesto al Parlamento europeo il sindaco di Milano Beppe Sala e M5S. La Commissione Petizioni ha approvato la richiesta di chiarimenti, avanzata dagli europarlamentari, per fare pressioni su Amsterdam.
A cura di Annalisa Cangemi
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Piccoli passi avanti a Bruxelles per la riapertura della procedura di assegnazione del'Agenzia europea dei medicinali (Ema). L'incontro di oggi è stato positivo: il sindaco di Milano Beppe Sala è stato audito in Commissione petizioni del Parlamento Europeo. Il primo cittadino di Milano ha chiesto un "monitoraggio stringente ed effettivo sul processo della relocation della sede dell'agenzia del farmaco Ema da Londra ad Amsterdam, in particolare sul rispetto delle tempistiche" e, qualora non venissero rispettati, ha proposto al Parlamento di valutare una "soluzione di riserva", cioè appunto Milano, che conferma "non solo l'offerta contenuta nel dossier presentato ormai quasi un anno fa, ma anche la sua volontà e capacità di accogliere Ema nei tempi previsti", con la sede del Pirellone che sarebbe operativa da subito.

Le richieste di Sala sono apparse ragionevoli, tanto che la Commissione petizioni ha approvato l'istanza avanzata dal Movimento 5 Stelle, che ha fornito pieno supporto al sindaco Sala. Il Parlamento europeo ha dato quindi l'ok all' invio di una lettera a Commissione, Consiglio e capi negoziatori del trilogo per chiedere chiarimenti sulle procedure che hanno portato alla scelta della capitale olandese. "È un primo, importante, passo politico nella giusta direzione per fare chiarezza e mettere Amsterdam alle strette". Così hanno commentato l'audizione gli europarlamentari del Movimento 5 Stelle Eleonora Evi, Piernicola Pedicini e Marco Valli.

Sala a Bruxelles ha voluto sottolineare anche i pericoli per i cittadini: "Qualsiasi ritardo entro novembre 2019 da parte di Amsterdam produrrà gravi danni e rischi alla salute dei cittadini europei". 

Il sindaco ha però puntato il dito contro l'atteggiamento della Commissione europea: "Il dibattito di oggi ha evidenziato le incongruenze del processo, e anche un ruolo della Commissione un po' strano, che tende a proteggere la scelta fatta", ha spiegato il primo cittadino di Milano conversando con i giornalisti dopo l'audizione – "La Commissione europea non ha svolto il suo ruolo, perché ci hanno fatto fare un dossier di grande dettaglio e poi tale dossier non è stato considerato". Ha poi insistito sul fatto che le carte sono state cambiate dopo la votazione: "In ogni gara pubblica questo porterebbe all'annullamento della gara", e però ha aggiunto: "Oggi ho letto nel Parlamento europeo la volontà di occuparsi della questione, forse un po' tardi, rimane il fatto che ho ritenuto giusto sottolineare con animosità il nostro punto di vista nella conferma del totale credo europeista di Milano".

Sul ricorso presentato dal Comune di Milano ha detto: "Stiamo parlando con i nostri legali, non c'è certezza sui tempi, in ogni caso al punto in cui siamo non possiamo che continuare su questa via". E poi ha concluso: "Non molliamo niente".

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