45 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Ema, battaglia per assegnazione sede non è finita: governo italiano presenta un altro ricorso

Il Governo, attraverso l’Avvocatura dello Stato, ha presentato un ricorso alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea contro il Regolamento Ue 2018/1718, che stabilisce la nuova sede dell’Ema nella città di Amsterdam. Lega: “La partita non è ancora chiusa, adesso attendiamo fiduciosi l’esito di questo ricorso”
A cura di Annalisa Cangemi
45 CONDIVISIONI
Immagine

Sull'Ema, l'Agenzia europea per i medicinali, non è ancora detta l'ultima parola. Il Governo, attraverso l'Avvocatura dello Stato, ha presentato un ricorso alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea contro il Regolamento Ue 2018/1718, che stabilisce la nuova sede dell'Ema nella città di Amsterdam. Lo ha annunciato oggi il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Enzo Moavero Milanesi. L'Ema, a causa della Brexit, dovrà essere spostata da Londra ad Amsterdam. Tra le città in lizza c'era anche Milano, insieme a Copenaghen e Bratislava.

Ma la scelta è caduta, tramite un sorteggio, sulla città olandese, che però, al momento della vittoria, al contrario di Milano, non aveva ancora le carte in regola: l'edificio che dal prossimo 30 marzo (data ufficiale della Brexit), dovrebbe ospitare i dipendenti dell'Ema, il Vivaldi building, ancora non è pronto. Dubbi anche sull'adeguatezza dello Spark building, l'edificio che temporaneamente dovrebbe ospitare gli uffici dell'Ema in attesa che venga consegnata, entro il prossimo settembre, la sede definitiva. Per questo il ‘metodo della monetina' è per procedure di questo tipo, è stato contestato perché considerato iniquo.

"L'impugnazione del Regolamento Ue – ha spiegato la Farnesina in una nota – si ricollega, in logica sequenza, al ricorso presentato un anno fa dal Governo, e tuttora pendente davanti alla Corte di Giustizia Ue, nei confronti della decisione del Consiglio Ue di assegnare ad Amsterdam la nuova sede dell'Ema, quando l'organismo europeo lascerà Londra a seguito della cosiddetta Brexit". 

"Il nuovo ricorso conferma la determinazione italiana a far debitamente verificare, a livello giurisdizionale, la legittimità delle procedure seguite per stabilire la nuova sede dell'Ema, a fronte del fatto che la candidatura di Milano offriva tutte le garanzie immediate per la continuità operativa di un'agenzia Ue, come Ema, fondamentale per la tutela della salute dei cittadini dell'Unione Europea".

Dal 20 novembre 2017 sono stati presentati altri due ricorsi, uno da parte del governo italiano e un altro partito dal Comune di Milano. E proprio oggi il Comune lombardo ha espresso la volontà di far verificare, dal massimo giudice europeo, la legittimità delle procedure seguite per stabilire la nuova sede dell'Ema. A quanto si apprende, l'amministrazione comunale ha impugnato il regolamento che ha dato attuazione alla decisione del Consiglio. Quella di Palazzo Marino è stata un'azione quasi obbligata perché, senza l'impugnazione del regolamento, il ricorso che aveva presentato lo scorso febbraio del 2018 avrebbe rischiato di diventare improcedibile.

"Bene ha fatto il ministro Moavero a presentare il ricorso presso la Corte di Giustizia Europea, sostenendo quello presentato dal Comune di Milano in cui la Regione era intervenuta ‘ad adiuvandum'", ha commentato il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. Questo "sarà il banco di prova per le istituzioni di Bruxelles per dimostrare che l'Unione è ispirata ai principi di giustizia, all'applicazione del diritto e anche del buon senso. Aspettiamo con fiducia l'esito". 

Gli fa eco Paolo Grimoldi, deputato della Lega e vicepresidente della Commissione Esteri della Camera: "Complimenti al Governo per aver deciso di presentare ricorso presso la Corte di giustizia europea contro l'assegnazione ad Amsterdam della sede post-Brexit dell'Agenzia del Farmaco. Giusto insistere nel chiedere la verifica di legittimità di tutte le procedure seguite per l'associazione: è paradossale che l'Ema sia stata assegnata ad Amsterdam che non aveva una sede pronta e sta causando ritardi enormi e non a Milano che aveva una sede prestigiosa già pronta, che avrebbe garantito continuità nell'attività e rapidità nel trasloco dell'Agenzia del Farmaco da Londra. La partita non è ancora chiusa, adesso attendiamo fiduciosi l'esito di questo ricorso".  

45 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views