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Assegnazione dell’Ema si allontana: per Milano arriva il primo ‘no’ dalla Corte di Giustizia

La Corte di Giustizia Ue ha respinto la richiesta di sospensiva del Comune di Milano. Ma si tratta solo di una parte ‘secondaria’ della causa principale intentata dal capoluogo lombardo, che ha chiesto ai giudici dell’Unione l’annullamento della decisione di trasferire la sede dell’Ema ad Amsterdam. Sulla fondatezza del ricorso prinicpale i giudici non si sono ancora espressi.
A cura di Annalisa Cangemi
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Dopo la sconfitta per l'Italia nella corsa per l'assegnazione dell'Agenzia del farmaco lo scorso 20 novembre, la Corte di Giustizia della Ue ha fatto sapere di aver respinto "per difetto del solo presupposto dell'urgenza e senza nulla anticipare sul merito della questione", la richiesta del Comune di Milano di sospensiva del trasferimento dell'Ema da Londra ad Amsterdam, per effetto della Brexit.

La decisione di respingere la richiesta di sospensiva è stata presa dal vicepresidente della Corte, Antonio Tizzano. La richiesta di sospensiva del Comune di Milano è tuttavia solo una parte ‘secondaria' della causa principale intentata dal capoluogo lombardo, che ha chiesto ai giudici dell'Unione l'annullamento della decisione di trasferire la sede dell'Ema ad Amsterdam. Sulla fondatezza di questo ricorso non è stata ancora data una valutazione. Nell'ambito di questa causa principale, lo stesso Comune aveva anche chiesto, in via cautelativa ("procedimento sommario"), di sospendere il trasferimento in attesa del giudizio. Secondo la Corte, affinché la richiesta di sospensiva sia accolta, devono sussistere cumulativamente due presupposti. Primo, la verosimile fondatezza della domanda principale; secondo, l'urgenza di provvedere (cioè l'impossibilità, per il richiedente, di attendere la decisione finale senza riportare danni gravi e irreparabili). La mancanza anche di uno solo dei presupposti comporta il rigetto della richiesta. La Corte non ha ritenuto che sussistesse l'urgenza, e quindi ha respinto la richiesta.

L'esclusione dell'Italia era avvenuta in seguito a un sorteggio. Il sindaco Beppe Sala era stato audito in Commissione petizioni del Parlamento Europeo. Il primo cittadino di Milano aveva chiesto un "monitoraggio stringente ed effettivo sul processo della relocation della sede dell'agenzia del farmaco Ema da Londra ad Amsterdam, in particolare sul rispetto delle tempistiche", avanzando, in alternativa, la soluzione di Milano, che sarebbe pronta ad "accogliere Ema nei tempi previsti".

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