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Elezioni in Myanmar, Aung San Suu Kyi verso storica vittoria

Nel voto che si è tenuto ieri nella ex Birmania, la Lega nazionale per la democrazia (Nld) di Aung San Suu Kyi potrebbe prendere il 70% dei voti. Si tratta delle prime elezioni libere dopo 25 anni. L’ultima volta era stato nel 1990, quando la vittoria di Nld fu invalidata dalla giunta militare, che tenne imprigionata per 15 anni in casa Suu Kyi.
A cura di C. T.
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Myanmar pro-democracy leader Aung San Suu Kyi smiles at supporters as she visits polling stations at her constituency Kawhmu township November 8, 2015. Voting began on Sunday in Myanmar's first free nationwide election in 25 years, the Southeast Asian nation's biggest stride yet in a journey to democracy from dictatorship. REUTERS/Soe Zeya Tun

AGGIORNAMENTO – La Commissione elettorale birmana ha iniziato a diffondere i primi dati ufficiali sul voto di ieri. A Rangoon, ex capitale del paese, la Lega nazionale per la democrazia – Nld di Aung San Suu Kyi ha conquistato 12 seggi della Camera bassa del Parlamento. Il Partito di unione, solidarietà e sviluppo – Usdp, invece, sarebbe a zero. In città si assegnano in tutto 45 seggi.

Il primo voto libero in Myanmar – ex Birmania – dopo 25 anni, vedrà probabilmente il trionfo di Aung San Suu Kyi, premio Nobel per la pace nel 1991, e leader del partito d'opposizione, la Lega nazionale per la democrazia (Nld). L'ultima volta era stato nel 1990, quando Nld vinse le elezioni che furono subito invalidate dalla giunta militare, che tenne imprigionata per 15 anni in casa Aung San Suu Kyi. Nonostante non siano ancora stati diffusi dati ufficiali, e la "signora" inviti alla prudenza – "troppo presto per festeggiare, ma credo che abbiate tutti un'idea", ha detto affacciandosi dal quartier generale del suo partito – in piazza c'è già una folla di bandiere rosse della Lega nazionale della democrazia in festa che segue sul maxischermo lo spoglio in diretta. Boati per le schede andate a Nld, delusione per quelle assegnate all’Usdp – Partito di unione, solidarietà e sviluppo – del presidente Thein Sein.

I membri di Nld non hanno dubbi, e hanno annunciato di essere certi di aver conquistato il 70% dei voti. "Credo che vinceremo", ha detto il fondatore Tin Oo (88 anni), braccio destro di Suu Kyi. Del resto, lo stesso presidente dell'Usdp ha ammesso la sconfitta, dicendo che accetterà il risultato delle elezioni. Se il dato del 70% trovasse conferma, Suu Kyi raggiungerebbe la maggioranza – il 67%, considerato che alla giunta militare è riservato un 25% dei seggi – necessaria per formare il governo. Il voto deciderà la composizione della Camera alta, della Camera bassa e dei vari consigli regionali. Le due Camere del Parlamento e l’esercito nomineranno tre candidati per la carica di capo di Stato. Il futuro presidente formerà poi un governo, ma alcuni ministeri – Difesa, Interni, Aree di confine – saranno comunque scelti dall’esercito. In caso di vittoria, comunque, Suu Kyi sarà – come lei stessa ha annunciato – "premier al di sopra del presidente". La Costituzione, infatti, le impedisce di essere eletta capo dello Stato perché ha sposato un cittadino britannico e ha due figli con passaporto straniero.

I primi dati parziali sanno diffusi intorno alle 15 ora locale – le 9:30 italiane – dalla Commissione elettorale. Per mettere insieme quelli completi di tutto il Paese – con 51 milioni di abitanti, infrastrutture e vie di comunicazione ancora molto arretrate – servirà però almeno una settimana. L'affluenza alle elezioni è stata dell'80% dei votanti, per un'elezione che – secondo gli osservatori Ue – si è svolta con massima regolarità, e che è vista dal paese come un momento di grande transizione politica. Già prima dell'apertura dei seggi, ieri si sono formate lunghe code alle urne, in alcuni casi di quasi 100 metri.

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