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Pensioni

Pensioni, la proposta dei sindacati al governo: allargare la 14esima anche ai redditi più alti

I sindacati si appellano al governo e chiedono di estendere la platea dei pensionati che beneficiano della quattordicesima: l’intenzione delle sigle di categoria è quella di portare il limite di reddito da mille a 1.500 euro, permettendo così a tanti altri pensionati di ricevere la mensilità aggiuntiva.
A cura di Stefano Rizzuti
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Ampliare la platea dei pensionati beneficiari della quattordicesima. È la richiesta avanzata dai sindacati dopo l’incontro con il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo: i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil si rivolgono al governo per chiedere di portare il limite di reddito per accedere alla quattordicesima a 1.500 euro al mese: attualmente il tetto fissato è a mille euro circa, ovvero due volte il minimo. L’idea, quindi, è quella di allargare la platea che riguarda chi ha almeno 64 anni e si sia ritirato dal lavoro: attualmente i beneficiari della mensilità aggiuntiva in Italia sono 3,5 milioni di persone.

La richiesta sulla quattordicesima non è l’unica questione affrontata e sottolineata dai sindacati che, anzi, sottolineano anche altre criticità in tema di pensioni: “Apprezziamo che il Governo abbia riattivato il tavolo sulla previdenza, ma al momento non ci sono state date risposte” alle richieste avanzate, spiega il segretario confederale Uil Domenico Proietti. Tra le richieste c’è la rivalutazione delle pensioni e la valorizzazione del lavoro di cura nel calcolo degli anni di contributi da versare per poter accedere alla pensione.

Pensioni, le richieste dei sindacati per la quota 100

Parlando della quota 100, l’anticipo pensionistico per chi ha almeno 62 anni di età e 378 di contributi versati, il sindacalista spiega ancora: “Noi pensiamo che per quota 100 gli anni di contributi necessari all'uscita si riducano da 38 a 36”. L’idea dei sindacati è quella di realizzare questa rimodulazione della misura proprio partendo dai risparmi derivanti dal minore utilizzo della quota 100 rispetto a quanto preventivato. Il segretario confederale Cisl, Ignazio Ganga, sottolinea: “Riteniamo che nel triennio ci possano essere 8 miliardi di risparmi sui 20 stanziati”.

La riapertura del tavolo sulla previdenza viene giudicato comunque positivamente dalle sigle, che non mancano però di accusare il governo di resistenze e di mancanza di risposte concrete. Le proposte avanzate dai sindacati non riguardano solo la rivalutazione delle pensioni e il rafforzamento della quattordicesima, ma anche un possibile intervento a favore delle donne, il rilancio della previdenza complementare e il tema dei lavori gravosi. Il ministro Catalfo, da parte sua, fa sapere che vuole ricostituire la commissione sui lavoratori gravosi per arrivare a un intervento normativo che possa rimodulare gli attuali criteri.

Cos’è la quattordicesima e chi la riceve

La quattordicesima è una mensilità aggiuntiva che viene corrisposta ad alcuni pensionati (ma anche ad alcuni lavoratori dipendenti). La percepisce chi si è ritirato dal lavoro e ha almeno 64 anni d’età. Il che vuol dire, per esempio, che quest’anno l’ha ricevuta chi è nato prima del primo gennaio del 1954. Può ricevere la quattordicesima chi ha un reddito complessivo che non sia superiore a due volte il trattamento minimo, ovvero poco più di 13mila euro annui. L’assegno aggiuntivo viene erogato tra fine giugno e inizio luglio e arriva insieme all’assegno del mese di luglio. Per i pensionati che l’hanno ricevuta nel 2019 l’importo medio è stato di 525 euro.

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