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Pagamento pensioni di settembre 2022, le date di Poste Italiane e le novità sull’aumento degli importi

Le pensioni di settembre 2022 verranno distribuite in contanti alle Poste dal 1 settembre al 6 settembre a coloro che abitualmente le ritirano in questa modalità, mentre l’accredito bancario avverrà il 1 settembre. Vediamo quali sono gli aumenti agli importi previsti nei prossimi mesi.
A cura di Daniela Brucalossi
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Le pensioni di settembre 2022 verranno distribuite in contanti alle Poste dal 1 settembre al 6 settembre a coloro che abitualmente le ritirano in questa modalità, mentre l'accredito bancario avverrà il 1 settembre. Nonostante lo stato di emergenza, che disponeva il ritiro pensionistico agli sportelli postali in modalità anticipata e scaglionata, sia finito lo scorso 31 marzo, all'esterno degli uffici saranno comunque affisse delle turnazioni consigliate per il ritiro in ordine alfabetico.

Molti titolari di trattamenti previdenziali vedranno arrivare in autunno degli aumenti sugli importi dei cedolini. La principale ragione è il forte incremento dell'inflazione: per contrastarla, infatti, il Decreto Aiuti bis ha previsto per gli assegni fino a 2.962 euro lordi una rivalutazione del 2% nei mesi di ottobre, novembre e dicembre, una sorta di anticipo al definitivo adeguamento delle pensioni, previsto per il gennaio 2023.  Invece, rispettivamente per novembre e dicembre sono previsti anche il conguaglio della rivalutazione pensionistica del 2021 e la tredicesima.

Come comunicato dall'Inps, ha avuto un particolare successo il nuovo Consulente digitale delle pensioni, un nuovo applicativo che, in modalità telematica, guida l'utente nella verifica dei requisiti necessari per un eventuale ricalcolo della pensione e per ottenere varie integrazioni come la quattordicesima, il supplemento di pensione e il bonus 2022 euro una tantum contro il caro energia. L'Istituto ha infatti già registrato un boom di quasi 200mila accessi per l'utilizzo del nuovo servizio.

Pagamento pensioni di settembre 2022, il calendario e le date di Poste Italiane

Le pensioni di settembre 2022 verranno distribuite in contanti alle Poste dal 1 settembre al 6 settembre a coloro che abitualmente le ritirano in questa modalità. Mentre l'accredito su Libretto di Risparmio, Conto BancoPosta, Postepay Evolution, carta Postamat o Carta Libretto avverrà il 1 settembre.  Nonostante lo stato di emergenza, che disponeva il ritiro pensionistico agli sportelli postali in modalità anticipata e scaglionata, sia finito lo scorso 31 marzo, all'esterno degli uffici saranno comunque affissi delle turnazioni per il ritiro in ordine alfabetico consigliate.

Come controllare il cedolino delle pensioni di settembre sul sito dell'Inps

La modalità più semplice per conoscere l'effettivo importo della pensione mensile – con una particolare attenzione a eventuali aumenti legati a fattori come l'inflazione, la tredicesima o la quattordicesima –  è contrallare cedolino. Questo è disponibile nella sezione personale del sito Inps e consultabile tramite alcuni semplici passaggi:

  • effettuare l'accesso alla propria sezione personale sul portale Inps tramite Pin, Spid, Carta d'Identità Elettronica (Cie) o Carta Nazionale dei Servizi (Cns)
  • cliccare sulla sezione dedicata del portale
  • seguire le istruzioni date dal sito tramite domande dirette (ad esempio "Vuoi confrontare gli ultimi due cedolini?").

Quando scatta l'aumento degli importi delle pensioni

I titolari di pensioni non vedranno importi aggiuntivi sul cedolino di agosto. Dovranno infatti aspettare il 1 ottobre, giorno in cui scatterà l'aumento dei trattamenti pensionistici previsto dal Decreto Aiuti bis. In quella mensilità e in quelle di novembre e dicembre gli assegni fino a 2.962 euro lordi subiranno una rivalutazione del 2%, una sorta di anticipo al definitivo adeguamento delle pensioni, previsto per il gennaio 2023, dovuto all'aumento dell'inflazione. L'incremento della cifra sul cedolino dovrebbe ammontare a circa 40-50 euro in più per i pensionati che ricevono assegni tra i 2000 e 2962 euro lordi.

Non solo. Il Decreto Aiuti bis ha stabilito anche che nel mese di novembre ci sarà il conguaglio della rivalutazione pensionistica dello 0,2% contro l'inflazione, attuata nel gennaio 2021. Questo perché il dato inflazionistico dell'anno scorso è risultato in definitiva dell'1,9%: più alto, insomma, di quell'1,7% previsto e garantito con gli adeguamenti effettuati dall'Inps. Anche i cedolini pensionistici del mese di dicembre registreranno un ulteriore segno positivo: sarà erogata infatti la tredicesima.

Pensioni, cosa propongono i partiti in vista delle politiche di settembre

In vista delle elezioni anticipate del prossimo 25 settembre, il tema pensioni diventa ancora più caldo nel dibattito politico della campagna elettorale. Sono diverse, infatti, le proposte avanzate dai vari schieramenti, soprattutto in vista della scadenza a gennaio 2023 delle opzioni pensionistiche Quota 102, Opzione Donna e Ape Sociale. Senza una soluzione alternativa sul piatto, infatti, tornerebbe in vigore per tutti il regime dettato dalla Legge Fornero, che stabilisce il termine per la pensione di vecchiaia intorno ai 67 anni e quello per la pensione di anzianità a 42 anni e dieci mesi di contribuzione per gli uomini e 41 anni e dieci mesi per le donne.

Il Partito Democratico spinge verso la proroga di Opzione Donna – la possibilità per le lavoratrici di conseguire la pensione anticipata optando per il calcolo contributivo – e dell'Ape Sociale – un’indennità garantita dallo Stato a lavoratori in stato di difficoltà che chiedono di andare in pensione al compimento dei 63 anni.

Il Movimento 5 Stelle mira al superamento della Legge Fornero mediante la pensione a 63 anni con il sistema contributivo e a una serie di misure flessibili come la pensione anticipata per le donne lavoratrici con figli.

La Lega spinge per il superamento definitivo della Legge Fornero, per l'entrata in vigore del regime di quota 41 – che consentirebbe ai soggetti con quarantuno anni di contributibuzione di andare in pensione a prescindere dall'età anagrafica – e per la proroga di Opzione Donna e Ape Sociale. Una proposta accolta positivamente dalle sigle sindacali.

Forza Italia e Fratelli d'Italia puntano, invece, all'innalzamento della pensione minima a 1000, da finanziare con l'abolizione del Reddito di Cittadinanza.

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