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Pagamento Assegno Unico a settembre 2023: date accredito Inps, importi e novità

L’assegno unico di questo mese verrà erogato il 15, 18 e 19 settembre 2023 ai genitori che hanno già ricevuto la prestazione negli scorsi mesi oppure nel caso in cui la rata non abbia subito variazioni. Invece, i beneficiari che hanno presentato la domanda ad agosto o il cui assegno è stato oggetto di un conguaglio riceveranno l’accredito durante l’ultima settimana di settembre 2023.
A cura di Daniela Brucalossi
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L'assegno unico di questo mese verrà erogato il 15, 18 e 19 settembre 2023 ai genitori che hanno già ricevuto la prestazione negli scorsi mesi oppure nel caso in cui la rata non abbia subito variazioni. Invece, i beneficiari che hanno presentato la domanda ad agosto o il cui assegno è stato oggetto di un conguaglio, a credito oppure a debito, vedranno l'accredito durante l'ultima settimana di settembre 2023. In questo caso, l'Inps avvertirà dell'erogazione tramite e-mail o sms e il dettaglio del calcolo potrà essere verificato sul sito dell'Istituto.

Dal 27 settembre 2023, sarà il turno dei genitori percettori del reddito di cittadinanza facenti parti di un nucleo "non occupabile" o che, dopo aver ricevuto l'avviso di interruzione dell'rdc, sono stati presi in carico dai servizi sociali del proprio Comune. Invece, coloro che non riceveranno più la misura in quanto "occupabili" ma hanno fatto domanda per l'assegno unico prima della scadenza dell'ultima mensilità del reddito, ricevranno l'auu nel corso dell'ultima settimana di settembre. In questo caso, però, la somma non verrà più accreditata sulla carta rdc di Poste Italiane ma sul conto corrente.

Da settembre 2023, i neogenitori riceveranno dall'Inps una e-mail che ricorda di fare domanda per l'assegno unico oppure, nel caso in cui non si trattasse del primo figlio, che avvisa della possibilità di un'integrazione della misura.

A luglio, l'Inps aveva comunicato che la presenza di omissioni o difformità nell’attestazione Isee – necessaria per il calcolo dell'importo dell'auu – avrebbe comportato, a partire da settembre, l'erogazione dell'importo minimo previsto dalla legge. Tuttavia, date le difficoltà che i cittadini potrebbero aver incontrato nella regolarizzazione della propria situazione durante il periodo estivo, l'Istituto ha rimandato l'avvio di questa disposizione a novembre 2023.

Assegno Unico a settembre 2023: calendario pagamento su carta Rdc e conto corrente

L'assegno unico di questo mese verrà erogato in momenti diversi a seconda dei percettori:

  • il 15, 18 e 19 settembre ai genitori che hanno già ricevuto la prestazione negli scorsi mesi oppure nei casi in cui la rata non abbia subito variazioni;
  • l'ultima settimana di settembre ai beneficiari che hanno presentato la domanda ad agosto o il cui assegno è stato oggetto di un conguaglio, a credito oppure a debito; le stesse date varranno per i percettori di reddito di cittadinanza che non riceveranno più il sussidio in quanto"occupabili" ma hanno fatto domanda per l'assegno unico prima della scadenza dell'ultima mensilità dell'rdc;
  • dal 27 settembre ai genitori che continueranno a ricevere il reddito di cittadinanza in quanto "non occupabili" o che, dopo aver ricevuto l'avviso di interruzione dell'rdc, sono stati presi in carico dai servizi sociali del proprio Comune.

Come controllare i pagamenti dell'Assegno Unico Inps

Per vericare le date di accredito e gli importi che spettano a a ogni genitore a settembre 2023 è necessario:

  • accedere alla sezione personale "Fascicolo previdenziale del cittadino” del portale Inps;
  • una volta dentro, cliccare sulla voce "Prestazione";
  • cliccare sulla voce "Pagamenti";
  • selezionare l'anno in corso, il 2023.

A settembre 2023 in arrivo mail dell'Inps per i neogenitori

Da di settembre 2023, i neogenitori riceveranno una comunicazione via e-mail che li invita a presentare la domanda per richiedere l'assegno unico o a integrare il beneficio già percepito per altri figli a carico.

Ma l'e-mail di avviso non verrà mandata automaticamente. Tutti i genitori interessati possono aderire al servizio proattivo accedendo all'area MyINPS sul sito istituzionale dell'Istituto, dove troveranno tutte le informazioni necessarie per dare il proprio consenso a questa nuova modalità di servizio.

L'Inps fa sapere che si tratta di un'iniziativa assunta  "con l’obiettivo di facilitare l'accesso all'auu in occasione della nascita di un figlio e che sottolinea l'importanza per l’Istituto di mettere al centro delle sue attività le esigenze del cittadino, ponendo l'accento sulla tempestività, l'efficienza e l'anticipazione delle necessità dell’utenza".

Si tratta di un servizio reso possibile grazie alla nuova Piattaforma di Proattività, finanziata dal Pnrr, che, "guida i cittadini nell’accesso
ai diritti e ai benefici disponibili" e "identifica la nascita come un evento chiave per attivare il diritto all'assegno unico".

Cosa succede all'Assegno Unico in caso di omissioni o difformità nell'ISEE

A luglio, l'Inps aveva comunicato che la presenza di omissioni o difformità nell’attestazione Isee – necessaria per il calcolo dell'importo dell'auu – avrebbe comportato, a partire da settembre, l'erogazione dell'importo minimo previsto dalla legge. Tuttavia, date le difficoltà che i cittadini potrebbero aver incontrato nella regolarizzazione della propria situazione durante il periodo estivo, l'Istituto ha rimandato l'avvio di questa disposizione a novembre 2023.

In ogni caso, l'Inps fa sapere che "la regolarizzazione dell’Isee da parte dell’utente può avvenire entro il termine di validità della stessa Dichiarazione Sostitutiva Unica da cui siano derivate le omissioni e/o difformità (31 dicembre dell’anno di presentazione della Dsu)".

È possibile regolarizzare la propria posizione in diversi modi:

  • presentando una nuova Dsu priva di difformità;
  • richiedendo al Caf intermediario la rettifica della Dsu che è stata trasmessa dallo stesso in precedenza, con effetto retroattivo, esclusivamente qualora il Caf abbia commesso un errore materiale;
  • presentando alla struttura Inps territorialmente competente la documentazione idonea per dimostrare la completezza e la veridicità dell’Isee, relativamente al componente del nucleo familiare cui sono riferite le omissioni/difformità esposte nella tabella di dettaglio dell’attestazione.

Se le omissioni/difformità riguardano il proprio patrimonio immobiliare sarà possibile presentare:

  • la documentazione dell'intermediario finanziario (ad esempio, l'estratto conto) che provi la correttezza dei saldi e delle giacenze dei rapporti finanziari indicati nella Dsu;
  • la denuncia presentata all’autorità competente in cui si evince che il rapporto finanziario omesso in Dsu è stato aperto all’insaputa del titolare del rapporto;
  • la documentazione rilasciata dall’intermediario finanziario che attesta la chiusura del rapporto finanziario omesso in Dsu (ad esempio, conto corrente chiuso o vendita di titoli) negli anni precedenti a quello di riferimento dei dati patrimoniali esposti nella Dsu con omissioni/difformità;
  • la documentazione rilasciata dall’intermediario finanziario che attesta l’effettiva assenza del rapporto finanziario omesso in DSU, risultante negli archivi dell’Agenzia delle Entrate per un errore dell’intermediario stesso;
  • la documentazione rilasciata sia dall’istituto di credito sia dalla società di gestione del risparmio, dalle quale risulti sostanzialmente la consistenza del medesimo patrimonio mobiliare;

Se le omissioni/difformità riguardano un reddito sarà possibile presentare la documentazione rilasciata dall’Agenzia delle Entrate che attesti che l’omissione/difformità segnalata nell’attestazione Isee non è più valida (ad esempio, in caso in cui il datore di lavoro avesse comunicato all’Agenzia delle Entrate una Certificazione Unica errata).

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