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Oxfam: cresce la diseguaglianza, in Italia i 3 più ricchi hanno più soldi del 10% della popolazione

I dati dell’Oxfam sulle diseguaglianze evidenziano un quadro critico per l’Italia: la ricchezza dell’1% più ricco della popolazione supera quella complessiva del 70% degli italiani più poveri, mentre le tre persone più ricche hanno più soldi del 10% della popolazione italiana più povera. Infine, il 30% dei giovani occupati in Italia guadagna meno di 800 euro al mese.
A cura di Stefano Rizzuti
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È un’Italia in cui la diseguaglianza cresce ed è sempre più evidente quella dipinta dai dati pubblicati dall’Oxfam alla vigilia del World economic forum di Davos. I dati presi in considerazione per l’annuale report Oxfam sono riferiti alla metà del 2019 ed evidenziano sia la grande disparità a livello globale, sia quella riguardante l’Italia. Partiamo proprio da qui: in Italia a metà 2019 la ricchezza dell’1% più ricco della popolazione supera quella complessiva del 70% degli italiani più poveri. Non solo, perché le tre persone più ricche hanno più soldi del 10% della popolazione italiana più povera, ovvero sei milioni di persone hanno meno dei tre milionari italiani.

Nell’ultimo ventennio a crescere è stata solamente la ricchezza di chi già stava meglio, salita del 7,6%. Mentre le retribuzioni medie, salvo qualche eccezione, non sono cresciute. Non a casa l’indice di Gini, che misura le diseguaglianze, evidenzia come l’Italia sia al 23esimo posto in Ue su 28 Paesi. Chi ci rimette di più sono le donne e le nuove generazioni, anche perché l’Italia resta un Paese immobile, in cui non si registrano tendenzialmente variazioni tra una generazione e quella successiva. Un figlio di un dirigente, per esempio, ha un reddito annuo del 17% più alto rispetto a un figlio di un impiegato, anche nel caso in cui abbiano gli stessi percorsi formativi.

I giovani italiani con meno di 800 euro al mese

C’è un altro dato allarmante e riguarda i più giovani: in Italia il 30% dei giovani occupati, infatti, guadagna meno di 800 euro al mese. Inoltre ben il 13% degli under 29 è in condizione di povertà lavorativa. Un altro problema riguarda poi le donne che non hanno lavorato per prendersi cura dei figli: sono l’11,1% contro una media europea del 3,7%. Inoltre il tasso di occupazione tra le madri con un’età tra i 25 e i 54 anni è del 57%, contro una media del 72,1% per le donne della stessa fascia d’età ma senza figli.

A crescere è anche l’abbandono scolastico negli ultimi due anni: in Europa peggio di noi fanno solo Spagna, Malta e Romania. Elisa Bacciotti, direttrice delle campagne Oxfam Italia, commenta: “Siamo indietro rispetto all’Europa, le famiglie a basso reddito in Italia non possono supportare e sostenere un figlio nel percorso scolastico soprattutto quando si presenta un intoppo, un problema. Non ci sono supporti scolastici pubblici capaci di occuparsene sostenendo le famiglie. Ecco perché l'abbandono scolastico è così alto e perché abbiamo un così alto numero di giovani che non studiano e non lavorano”.

I dati globali dell’Oxfam

Ma non sono solo i dati italiani a far emergere le diseguaglianze: nel mondo ci sono 2.153 persone che detengono un patrimonio di ben 2.019 miliardi e che hanno una ricchezza maggiore di quella di 4,6 miliardi di persone, circa il 60% della popolazione mondiale. Il 46% delle persone del mondo vive con meno di cinque dollari e mezzo al giorno, mentre il reddito medio globale da lavoro è solamente di 22 dollari al mese. Ancora, per farsi un’idea di quanta sia la disparità, tutte le donne africane messe insieme detengono la stessa ricchezza delle 22 persone più ricche al mondo. E non basta dire che la ricchezza è cresciuta nel mondo, perché in realtà a diventare più ricchi sono solo coloro i quali erano già ricchi. Inoltre, un ultimo dato: solo il 4% degli introiti fiscali deriva da forme di tassazione della ricchezza.

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