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L’Unione europea vuole imporre l’obbligo di pannelli solari sui tetti degli edifici

Nella bozza del piano europeo Repower Eu si prevede di rendere obbligatoria la copertura dei tetti degli edifici pubblici e commerciali con i pannelli solari a partire dal 2025.
A cura di Giacomo Andreoli
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Con il piano europeo Repower Eu, la Commissione europea vuole rendere obbligatoria la copertura dei tetti degli edifici pubblici e commerciali con i pannelli solari a partire dal 2025. E poi la stessa cosa per i nuovi edifici residenziali a partire dal 2029. Tutto partendo dagli edifici con il più alto consumo energetico. A spiegarlo è in un tweet la stessa presidente dell'esecutivo europeo Ursula von der Leyen, che si dice pronta a rendere più rapida l'approvazione di nuovi impianti di energia rinnovabile.

La bozza del piano prevede lo stanziamento di 195 miliardi di euro, con l'obiettivo di mettere fine alla dipendenza dai combustibili fossili russi. Si prevede quindi la diversificazione delle forniture di gas e, al tempo stesso, il rafforzamento delle rinnovabili. Si punta così a raggiungere 300 GW di capacità energetica solare entro il 2025 e 500 GW entro il 2030. Austria, Belgio, Lituania, Lussemburgo e Spagna, però, voglio addirittura arrivare a 1 TW entro il 2030. Non solo: si vorrebbe arrivare al 45% di energia dalle rinnovabili entro il 2030 e sempre nello stesso anno a una riduzione del 13% del consumo energetico.

L'obbligo di pannelli solari dovrebbe riguardare tutti i nuovi edifici e quelli con classe energetica D o superiore (i cosiddetti "energivori"). I governi nazionali, poi, dovrebbero ridurre a tre mesi i tempi massimi di autorizzazione per installare gli impianti. Al livello comunitario, però, verrebbero alleggerite le norme di protezione ambientale nelle "aree di libero accesso" che gli Stati sarebbero obbligati a determinare. La Commissione, quindi, promuoverà direttamente la formazione dei lavoratori nel settore solare e sosterrà i progetti per la produzione di apparecchiature fotovoltaiche.

Stop alla vendita delle caldaie autonome a gas entro il 2029

Entro il 2029, poi, dovrebbe arrivare lo stop alla vendita delle caldaie autonome a gas. Questa è l'indicazione contenuta nella comunicazione sul risparmio energetico del pacchetto RePower Eu. La Commissione europea indica che intende arrivare all'obiettivo "attraverso limiti di progettazione ecocompatibile più rigorosi per i sistemi di riscaldamento, che implicano il 2029 come data finale per l'immissione sul mercato di caldaie a combustibili fossili autonome". L'azione sarà rafforzata "in parallelo" dal declassamento delle caldaie a combustibile fossile nelle etichette sulla performance energetica e dall'obiettivo di raddoppiare la diffusione delle pompe di calore.

Il piano Ue prevede poi di modificare il collegamento dei gasdotti in Europa, migliorando le connessioni e cambiando diversi requisiti. Nel testo è poi scritto chiaramente che se la Russia decidesse di tagliare completamente le forniture, servirebbe il razionamento del gas. I settori che verrebbero più colpiti sarebbero quelli dell’industria chimica, del vetro e della ceramica. Se il piano venisse applicato del tutto il consumo del gas verrebbe ridotto del 30%, cioè di 100 miliardi di metri cubi, entro il 2030.

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