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Cassa integrazione, ci sono ancora 2 milioni di lavoratori in attesa: 1,5 aspettano soldi dall’Inps

I soldi della cassa integrazione non arrivano: ci sono 2 milioni di lavoratori in attesa. Di questi 1,5 milioni dipendono dall’Inps, mentre i restanti 500 mila circa dal Fondo degli artigiani. In molto aspettano ancora i soldi di marzo o aprile, o di entrambi i mesi. Eppure sono stati già stanziati 17,6 miliardi stanziati dai decreti Cura Italia e Rilancio.
A cura di Annalisa Cangemi
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Ci sono ancora circa 2 milioni di lavoratori in attesa della cassa integrazione. Di questi 1,5 milioni dipendono dall’Inps, mentre i restanti 500 mila circa dal Fondo degli artigiani. Sebbene la crisi economica innescata dalla pandemia di coronavirus sia sempre più pressante, ci sono cittadini che non hanno ancora preso soldi da marzo o da aprile, come denuncia oggi ‘la Repubblica' in un articolo di Valentina Conte. "Ma se nel caso dell’Inps i soldi non mancano — 17,6 miliardi stanziati dai decreti Cura Italia e Rilancio — nel caso degli artigiani il Cura Italia ha messo solo 60 milioni a fronte di 1,242 miliardi richiesti", scrive il quotidiano.

Per quanto riguarda l'Inps i dati sono di due tipi: da una parte, le domande già autorizzate e per le quali le imprese hanno spedito all’Inps gli SR41, ovvero i documenti che contengono gli Iban dei lavoratori a cui spetta la Cig: 17.574 persone non hanno mai visto un soldo di cassa da marzo e il loro SR41 è arrivato prima del 31 maggio, mentre altri 322.707 hanno incassato marzo ma aspettano aprile e gli SR41 sono stati spediti dalle aziende dopo il 31 maggio. Totale: 340.281 lavoratori in attesa (al 29 giugno).

Il secondo tipo di dati, precisa sempre ‘la Repubblica', riguarda le domande ancora giacenti, alcune molto vecchie, che risultano né autorizzate né respinte né annullate dall’Inps: al 25 giugno sono 107mila domande per 1,2 milioni di lavoratori. Totale per l’Inps: 1,5 milioni senza la Cig, nelle sue tre forme (ordinaria, in deroga, fondi di solidarietà: a seconda dei settori e della dimensione dell’azienda).

Tutte le aziende possono ottenere dall’Inps un anticipo rapido del 40% delle ore autorizzate (e per la Cig in deroga non si passa più dalle Regioni). Visto che il massimale di Cig è pari a 1.200 euro (per gli stipendi più alti), il 40% corrisponde a 480 euro per una cassa a zero ore (impresa chiusa), 240 euro per una cassa a metà ore. Secondo le prime valutazioni, solo il 20% delle imprese che hanno fatto domanda dopo il 18 giugno ha chiesto l’anticipo del 40%.

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