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Bonus mobili, si può richiedere anche per gli elettrodomestici: ecco come

Chi vuole installare un impianto di climatizzazione invernale ed estiva a pompa di calore può usufruire anche della detrazione per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici, in presenza delle condizioni previste dalle disposizioni che regolano questa agevolazione. Lo specifica l’Agenzia delle Entrate. Vediamo come funziona.
A cura di Annalisa Girardi
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Si può usufruire del bonus mobili anche per installare un impianto di climatizzazione. Lo conferma l'Agenzia delle Entrate attraverso la sua rivista telematica, FiscoOggi, rispondendo alla domanda di un lettore che chiedeva se fosse possibile beneficiare dell'incentivo avendo installato un impianto di climatizzazione invernale ed estiva a pompa di calore. A cui la rivista ha risposto: "L'intervento consente di usufruire anche della detrazione per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici, in presenza delle condizioni previste dalle disposizioni che regolano questa agevolazione".

E ancora: "L’installazione di un condizionatore a pompa di calore su un immobile residenziale rientra tra gli interventi di manutenzione straordinaria per i quali si può usufruire della detrazione Irpef del 50% della spesa sostenuta". FiscoOggi, comunque, precisa che la stessa circolare 19/2020 ha chiarito che "rientrano in tale categoria l’installazione o l’integrazione di un impianto di climatizzazione invernale ed estiva a pompa di calore". Circolare che, inoltre, puntualizza che per beneficiare del bonus mobili l'intervento deve essere riconducibile a un'iniziativa di manutenzione straordinaria.

Come funziona, quindi, questo incentivo? Il bonus mobili è una detrazione dell'Irpef al 50% per l'acquisto non solo di mobili, ma anche di grandi elettrodomestici (di classe non inferiore alla A+) che servono per arredare un immobile oggetto di ristrutturazione. Comprende anche le spese di trasporto e di montaggio, a patto che si siano utilizzate le modalità di pagamento richieste per poter beneficiare della detrazione. In altre parole, bonifico, carte di credito o debito. Non si dovranno invece utilizzare contati, assegni bancari o altri mezzi di pagamento.

Basterà conservare l'attestato del pagamento (ricevuta del bonifico o dell'avvenuta transazione), le fatture di acquisto o lo scontrino che riporta il codice fiscale dell'acquirente. L'agevolazione spetta a chi realizza un intervento di ristrutturazione edilizia a partire dal 1° gennaio 2020, ma può anche essere richiesto per gli acquisti effettuati nell'anno corrente. Basta che l'inizio dei lavori di ristrutturazione sia precedente a quando si sono acquistati i mobili e gli elettrodomestici.

La detrazione andrà poi divisa in dieci quote annuali di pari importo. Per il 2020 il tetto di spesa era fissato a 10 mila euro, mentre per il 2021 questo, su cui va appunto calcolata la detrazione, è stato portato a 16 mila euro. In generale l'importo massimo di spesa deve essere riferito all'unità abitativa su cui si fa l'opera di ristrutturazione, ma comunque chi esegue dei lavori su più immobili avrà diritto al beneficio altrettante volte.

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