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Bollette elettriche poco trasparenti e incomprensibili: la denuncia sui costi occulti in fattura

Le bollette dell’energia elettrica sono spesso poco trasparenti e incomprensibili per gli utenti: a denunciarlo è l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato in audizione in commissione al Senato. Il problema principale, secondo l’Antitrust, è quello dei cosiddetti costi occulti che vengono inseriti nelle fatture.
A cura di Stefano Rizzuti
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L’Antitrust segnala il problema della scarsa trasparenza e comprensibilità delle bollette dell’energia elettrica. E lo fa in audizione in commissione Industria al Senato, attraverso il capo di gabinetto dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, Enrico Quaranta. Il punto su cui si sofferma riguarda i costi delle bollette, sottolineando come la complessità e l’articolazione delle offerte comprometta la trasparenza e la comprensibilità delle fatture per gli utenti. Non solo, perché l’Antitrust segnala anche un altro problema, quello della fatturazione impropria di oneri non dovuti dagli utenti, i cosiddetti costi occulti.

Qual è la struttura del costo delle bollette elettriche

Nella prima parte dell’audizione, l’Autorità si sofferma sul costo della bolletta dell’energia, ricordando che è costituito da “più componenti di spesa”, tra cui alcune “non riconducibili al servizio di fornitura dell’energia elettrica ai clienti finali”. Questi costi, nel tempo, hanno raggiunto “livelli tali da incidere in maniera rilevante sull’importo finale della spesa sostenuta dai consumatori”. Ad oggi il costo della bolletta dell’energia si divide in quattro componenti: spesa per la materia energia (nel quarto trimestre 2019 il 45,6% del totale), spesa per oneri di sistema (22,6%), spesa per il trasporto e la gestione del contatore (18,8%), totale imposte e Iva (13%).

Gli oneri generali di sistema a cui si fa riferimento sono componenti che servono per coprire i costi necessari per il conseguimento di obiettivi di interesse generale per il sistema elettrico, come lo sviluppo della produzione di energia dalle fonti rinnovabili o la copertura dei costi del bonus elettrico per i clienti in disagio economico. Gli oneri di sistema, negli anni, sono aumentati. La complessità della bolletta elettrica, inoltre, secondo l’Antitrust, “è tale da compromettere significativamente la trasparenza e la comprensibilità delle fatture per l’utenza”. E anche l’incidenza degli oneri di sistema incide su questo aspetto e sulla complessità delle fatture.

Il problema segnalato dall’Antitrust è che si può applicare una reale concorrenza “solo su una componente ridotta della bolletta”, non potendo gli operatori agire più di tanto sulla componente prezzo finale. Infatti, la parte di prezzo dipendente dal mercato, cioè la spesa per la materia energia, “è molto contenuta rispetto al totale della spesa sostenuta”. Il che comporta “significativi squilibri tra gli operatori lungo la filiera”.

I costi occulti nella bolletta elettrica

Altro tema sollevato dall’Autorità è quello della trasparenza degli oneri fatturati in bolletta. L’Antitrust fa riferimento a una delibera di maggio per la chiusura di un procedimento per l'accertamento “di una grave pratica commerciale scorretta, consistente nella fatturazione impropria di diversi oneri non dovuti dagli utenti, in quanto non previsti contrattualmente o in contrasto con la regolazione vigente”. In pratica è emersa una fatturazione impropria di alcuni oneri: un episodio che “non appare rappresentare un caso isolato”. E che si va a inserire nella cornice delle denunce dei consumatori sulla “mancanza di chiarezza espositiva nella documentazione contrattuale sulle condizioni economiche effettivamente applicate dalle società di vendita”.

Si segnalano oneri imprevisti o non illustrati, ovvero quelli che vengono definiti costi occulti, per attrarre i consumatori. Secondo l’Autorità “la chiarezza e la completezza delle informazioni sulle condizioni economiche costituiscono il presupposto essenziale per favorire lo sviluppo concorrenziale del libero mercato dell’energia”. Motivo per cui si chiede che la trasparenza delle condizioni economiche assuma “un rilievo centrale”. Anche per questi motivi, secondo Quaranta, gli utenti ancora oggi preferiscono il mercato tutelato al mercato libero. Anche perché “emerge la difficoltà per i consumatori di comparare le condizioni economiche”, soprattutto quando non sono a conoscenza delle caratteristiche dei propri consumi.

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