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Pensioni

Aumento pensioni a luglio 2023, chi li riceve e di quanto aumenta l’assegno

A luglio 2023 le pensioni aumenteranno per due motivi, per chi ne ha diritto: la quattordicesima, con un importo una tantum tra i 336 e i 655 euro, e l’aumento delle pensioni minime. Con questi passaggi, a luglio i pensionati potrebbero ricevere un surplus fino a 900 euro rispetto all’assegno regolare.
A cura di Luca Pons
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A luglio 2023, molti pensionati attendono un importante aumento dell'importo, grazie all'arrivo della quattordicesima mensilità. Gli 1,3 milioni di pensionati che prendono la pensione minima, poi, riceveranno anche l'aumento annunciato da inizio anno, con tutti gli arretrati dei sei mesi precedenti.

Insomma, l'assegno che verrà erogato nella prima settimana di luglio – non il 1 luglio, almeno per chi ritira in banca, in quanto è un sabato – per qualcuno potrebbe anche arrivare al doppio rispetto a quello di giugno. Intanto, il governo starebbe valutando una misura per mantenere il rialzo delle minime anche nel 2024.

Di quanto aumentano le pensioni minime da luglio 2023

Il primo aumento, quello per chi prende l'importo minimo Inps, era stato previsto dal governo nella scorsa legge di bilancio, a dicembre 2022. Doveva attivarsi da gennaio, ma una serie di complicazioni tecniche hanno fatto slittare la partenza fino a luglio. Questo significa però che, per chi ha diritto a riceverlo, il prossimo mese arriverà un aumento che include anche gli arretrati del periodo da gennaio a giugno.

L'aumento in questione, che si somma alla rivalutazione per l'inflazione già effettuata negli scorsi mesi, è dell'1,5% per tutti i pensionati che prendono l'assegno minimo e del 6,4% per chi ha più di 75 anni di età. Lo aveva ricordato anche l'Inps nell'apposta circolare di aprile. La pensione minima è fissata a 563,74 euro al mese per il 2023, ma grazie a questi aumenti passerà rispettivamente a 599,82 euro al mese per gli over 75 (i famosi seicento euro annunciati) e a 572,20 per gli altri.

A luglio arriveranno anche gli arretrati, quindi chi ha meno di 75 anni potrebbe vedere un incremento fino a 60 euro circa, mentre i più anziani dovrebbero trovare un surplus da circa 260 euro. Da agosto in poi l'assegno resterà aumentato fino a dicembre 2023. L'anno successivo, la legge di bilancio ha previsto che tutti i pensionati con la minima, a prescindere dall'età, abbiano un incremento del 2,7%. Per gli ultra 75enni ci sarà quindi un calo, mentre per gli altri sarà un lieve aumento. A questo si aggiungerà per tutti la rivalutazione legata all'inflazione, che anche nel 2023 resterà su alti livelli.

Quattordicesima ai pensionati, a chi spetta

A luglio, come tutti gli anni, arriverà anche la quattordicesima mensilità per chi ne ha diritto. Sarà erogata insieme al normale cedolino della pensione: i requisiti per averla sono di avere almeno 64 anni di età – compiuti entro il 30 giugno 2023 – di aver e un reddito complessivo pari al massimo a due volte il trattamento minimo Inps. Ovvero, un reddito che non supera i 14.657,24 euro al mese considerando non solo la pensione, ma anche tutti gli altri redditi.

La quattordicesima spetta a chi riceve la pensione di anzianità, di vecchiaia, la pensione anticipata o quella di invalidità, e anche la pensione di reversibilità, se la persona che la riceve rispetta i criteri elencati. L'aumento non è rivolto, invece, ai percettori di invalidità civile, isopensione, Ape sociale e assegno sociale.

L'importo della quattordicesima per i pensionati dipende dall'anzianità contributiva e dal reddito. Una circolare Inps ha dettagliato l'intera tabella dei pagamenti. In generale la quantità di soldi erogata può andare da 336 euro per chi ha il reddito più alto e meno di 15 anni di contributi, fino a 655 per chi ha un reddito sotto i 10.992 euro all'anno e oltre 25 anni di contributi.

Come potrebbe aumentare l'assegno pensionistico nel 2024

Come detto, il governo ha previsto che dal 2024 scadano gli attuali aumenti delle pensioni minime, e invece ci sia un rialzo del 2,7% per tutti i percettori dell'assegno minimo, a prescindere dall'età. Questo, insieme a una rivalutazione obbligatoria legata all'inflazione che ha una buona probabilità di superare il 5%, potrebbe portare automaticamente tutte le pensioni minime non così lontane dalla soglia dei 600 euro al mese.

Per gli over 75, comunque, si tratterebbe di un passo indietro. Per questo, e perché Forza Italia soprattutto ha sempre insistito sull'obiettivo di portare le pensioni minime a mille euro entro della legislatura, il governo potrebbe valutare un ulteriore incremento.

Portare tutte le pensioni minime, secondo le stime, costerebbe al momento circa 20 miliardi di euro all'anno. Nel frattempo, una delle ipotesi sul tavolo sarebbe quella di portare a 700 euro la soglia, nel 2024, ancora una volta per chi ha più di 75 anni. Al momento si tratta, comunque, solo di un ragionamento fatto sulla carta: nei prossimi mesi, quando si accenderà il dibattito sulla legge di bilancio per il 2024, questo sarà uno dei temi su cui la maggioranza dovrà trovare un accordo interno.

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