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Dramma al Parco nazionale d’Abruzzo, mamma orsa e due cuccioli annegati in una vasca

Una mamma orsa insieme ai suoi due cuccioli, un maschio e una femmina, è annegata in una vasca piena di acqua nella quale probabilmente erano caduti senza più riuscire ad emergere. Nella stessa vasca che si trova su un terreno privato, nella zona cosiddetta di protezione esterna del Parco nazionale d’Abruzzo, erano già morti altri due orsi nel 2010.
A cura di Antonio Palma
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Terribile tragedia nelle scorse ore nel Parco nazionale d’Abruzzo. Una mamma orsa e due suoi cuccioli, un maschio e una femmina, sono annegati in una vasca piena di acqua nella quale  probabilmente erano caduti senza più riuscire ad emergere. La triste scoperta è avvenuta per caso quando un escursionista di passaggio si è accorto dei tre animali selvatici ormai privi di vita che galleggiavano nella vasca per la raccolta di acqua piovana situata nel territorio tra i comuni di Balsorano e Villavallelonga, nella provincia dell'Aquila, in località Le Fossette. L'uomo ha subito avvertito il servizio di sorveglianza del Parco che però, quando ha raggiunto la zona, ha potuto solo constatare che purtroppo si trattava di tre orsi: una femmina di circa 10 anni e 2 cuccioli dell’anno. Per il recupero degli animali il personale del Parco ha impiegato diverse ore ed è stato necessario anche l’intervento di un elicottero messo a disposizione dai carabinieri forestali in quanto la località si trova in alta quota ed è raggiungibile solo a piedi. Le carcasse sono state poi trasportate a Pescasseroli dove saranno sottoposte ad esame necroscopico per accertare o escludere che non ci siano altre cause di morte.

"Si tratta di una perdita gravissima per l'esigua popolazione di orsi marsicani che rischia di vanificare i tanti sforzi compiuti quotidianamente per ridurre la mortalità e per avere un numero di femmine riproduttive più alto", ha spiegato il presidente del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, Antonio Carrara.  "L'episodio ripropone la necessità di interventi più incisi per garantire la conservazione dell'orso marsicano, soprattutto fuori dal territorio del Parco, dove l'autorità e la funzione dell'Ente sono normativamente meno incisivi ed efficaci", ha concluso Carara. Il riferimento è proprio al luogo della morte dei tre orsi. La zona del ritrovamento infatti si trova in un terreno privato che rientra però nella zona cosiddetta di protezione esterna del Parco nazionale d’Abruzzo.

Nella stessa  vasca erano già morti altri due orsi nel 2010 e per questo all'epoca da parte dei proprietari erano stati avviati gli interventi di messa in sicurezza con il supporto del corpo forestale dello Stato, ma ormai quelle barriere non erano più adeguate a garantire la sicurezza di uomini e animali. La situazione di pericolo era stata già segnalata dall’associazione "Salviamo l’orso" e il servizio di sorveglianza del Parco, dopo le verifiche,  nelle scorse settimane aveva intimato ai proprietari di realizzare nuove adeguate misure di protezione, fornendo anche la consulenza tecnica per una soluzione efficace e definitiva del problema. Purtroppo però la tragedia è arrivata prima che ogni altro intervento fosse progettato. "Siamo scioccati per quanto accaduto. È un colpo durissimo per il nostro patrimonio di biodiversità e per una specie in grandissima difficoltà. È inaccettabile e inconcepibile che gli orsi siano morti nella stessa vasca dove ne erano deceduti altri. A chi spettava il compito di intervenire e di garantire l’incolumità di questi rari animali e della persone, soprattutto a fronte del precedente incidente mortale?" si chiede l'Enpa.

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