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Dove sono le liberalizzazioni su farmacie, professioni e taxi nella manovra Monti?

Il forte ostruzionismo dei gruppi corporativi non ha permesso al Governo di mettere in campo tutti i provvedimenti in materia di concorrenza e liberalizzazioni. Salvi da qualsiasi deregolamentazione i tassisti, mentre ben poche sono le novità per farmacie e ordini professionali.
A cura di Antonio Palma
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Il forte ostruzionismo dei gruppi corporativi non ha permesso al Governo di mettere in campo tutti i provvedimenti in materia di concorrenza e liberalizzazione. Salvi da qualsiasi deregolamentazione i tassisti, mentre ben poche sono le novità per farmacie e ordini professionali.

Tutti sembrano volerle ma stranamente forse è il punto su cui meno si è abbattuta la riforma prevista dalla nuova manovra economica, stiamo parlando delle liberalizzazioni, un fardello che l'Italia si porta dietro da decenni e che ben pochi Governi nel passato hanno tentato di porvi rimedio. Eppure in questi giorni dal mondo politico non si fa altro che criticare il Governo sulle mancate liberalizzazioni della manovra economica, come se nel passato fosse stato facile. In realtà è lo stesso Monti ad ammettere che molte resistenze in questo senso sono state fatte tanto da costringere il Governo a più di un passo indietro.

Cominciamo con il dire quali saranno i cambiamenti dopo l'approvazione della manovra del Governo Monti. L'aspetto più importante è la deregulation sugli orari di apertura e chiusura degli esercizi commerciali, che finalmente dovrebbero permettere ai negozianti di farsi più concorrenza, dopo i tentativi fatti in passato da altri Governi e limitati alle zone turistiche. Allo stesso tempo, dall'anno prossimo sarà possibile aprire nuovi locali commerciali sul tutto il territorio nazionale senza più alcun vincolo territoriale.

Un altro dei punti importanti in materia di maggiore concorrenza è il potenziamento delle authority antitrust, che ora potranno contestare alle amministrazioni pubbliche, anche quelle locali, eventuali provvedimenti presi in contrasto con le regole della concorrenza. Via libera infine alla liberalizzazione dei trasporti, soprattutto nell'ambito di un più facile e non discriminante accesso alle infrastrutture pubbliche da parte delle imprese di trasporto, comprese quelle portuali e ferroviarie. Con la Manovra Monti verrà attribuita ad una delle autorità in materia di concorrenza la competenza per stabilire ed accertare le condizioni di accesso a questo tipo di strutture.

Le micro liberalizzazioni delle farmacie e delle professioni

Poco invece è stato fatto per quanto riguarda farmacie e ordini professionali, se è vero infatti che viene esteso il numero dei farmaci di fascia c, quelli senza obbligo di ricetta medica, vendibili nelle parafarmacie, siamo ben lontani dalle richieste di maggiore concorrenza per il settore farmaceutico, reclamate dai cittadini per l'abbattimento dei costi dei farmaci. Previste sanzioni per le case farmaceutiche e le aziende di distribuzione di farmaci che pratichino prezzi e condizioni diverse tra farmacie e parafarmacie applicando di fatto una discriminazione. Con le nuove norme, inoltre, sarà concesso liberamente l'applicazione di sconti e offerte sui farmaci indistintamente ad entrambi le tipologie di esercizi commerciali purché esse non siano pratiche di concorrenza sleale.

Per quanto riguarda la liberalizzazione degli ordini professionali, anche essi alla fine vengono solo sfiorati dai nuovi provvedimenti della manovra, con limitate soppressioni ai vincoli vigenti per l'esercizio delle attività professionali. Stesso discorso per le banche e gli istituti finanziari, per cui l'unica modifica è quella sulla legislazione in materia di mutui che ora reputa scorretto l'obbligo di polizza assicurativa al cliente in caso di mutuo erogato dallo stesso istituto.

Le mancate liberalizzazioni dei taxi

Ancora meglio è andata per i tassisti che, dopo le proteste, sono completamente usciti fuori dall'agenda del Governo senza alcuna modifica alla vigente legislazione in materia. Certamente uno dei motivi è la loro forza di mobilitazione e di influenza nei confronti dell'apparato politico, che più volte ha dovuto fare i conti con le loro rivendicazioni. Il problema principale per i tassisti è la loro licenza che vale molto, come una liquidazione, ammettono loro stessi e che con le liberalizzazioni invece diverrebbe solo un documento qualsiasi.

Nonostante le "resistenze pazzesche alle liberalizzazioni" lamentate dal Ministro Passera, il Governo ha promesso di impegnarsi in successivi passi per il rilancio di una maggiore concorrenza in tutti i settori del commercio. In fondo, come ha confermato Monti, queste ostilità "vengono superate non al primo colpo ma con una determinazione tenace nel tempo".

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