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Dl sicurezza, Salvini minaccia il M5s: “Se non si approva entro il 3 dicembre salta tutto”

Il vicepresidente del Consiglio, Matteo Salvini, lancia una minaccia ai suoi alleati di governo del M5s sul decreto sicurezza e immigrazione: “Passerà entro il 3 dicembre o salta tutto”. A rassicurarlo sulla tenuta del governo ci pensa Luigi Di Maio: “Quel decreto va votato, altrimenti non possiamo chiedere di rispettare il contratto di governo”.
A cura di Stefano Rizzuti
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O si approva al più presto il decreto sicurezza o il governo salta. A lanciare la minaccia nei confronti dei suoi alleati è il vicepresidente del Consiglio, Matteo Salvini. Il leader leghista parla dopo la lettera inviata da 19 deputati del MoVimento 5 Stelle al capogruppo pentastellato alla Camera, Francesco D’Uva, chiedendo maggiore confronto sul discusso decreto riguardante sicurezza e immigrazione e voluto fortemente da Salvini. “Il Dl sicurezza – afferma il vicepresidente del Consiglio a margine della raccolta sangue organizzata al Viminale – serve al Paese e passerà entro il 3 dicembre o salta tutto”. Entro il 3 dicembre, infatti, il decreto va approvato, essendo quella la sua data di scadenza, ovvero il giorno entro cui andrà convertito in legge per non farlo decadere.

Salvini è convinto che non ci saranno problemi: “Mi rifiuto di pensare che qualcuno voglia tornare indietro”. In ogni caso, il vicepresidente del Consiglio assicura che con il suo collega, il capo politico del M5s Luigi Di Maio, non ci sono problemi e i due lavorano bene insieme. “Con Di Maio – sottolinea – andiamo d'amore e d'accordo, non sono mai andato d'accordo con un politico come con Luigi”.

E lo stesso Di Maio rassicura Salvini sulla tenuta della maggioranza sul decreto sicurezza. Intervenendo a Radio Anch’io, su Radio 1, il ministro del Lavoro garantisce che “quel decreto va votato”. “Perché – precisa – altrimenti poi non possiamo chiedere di rispettare il contratto di governo”. Il capo politico del M5s sembra quindi chiudere alla possibilità di modifiche in Parlamento del decreto, nonostante gli emendamenti presentati dai 19 deputati: “Il decreto va avanti anche perché se lo riapriamo e lo modifichiamo lo facciamo decadere: non ci sono più i tempi. Camera e Senato sono congestionati”. Lo stesso Di Maio, inoltre, sminuisce gli emendamenti presentati ieri dai deputati ‘dissidenti’: “Leggendo la lettera al capogruppo ho capito che questi emendamenti sono più una azione di testimonianza”. Nessuna volontà di far decadere il decreto, dunque, secondo Di Maio. “Come capo politico devo assicurare la lealtà del Movimento a questo governo. E se ho votato con gli altri ministri un decreto quel decreto va votato perché se no poi non possiamo chiedere di rispettare il contratto di governo”, conclude.

La precisazione del Viminale

Dall’ufficio stampa del Viminale fanno sapere che le frasi di Salvini e l'espressione “salta tutto” si riferiscono al decreto sicurezza e non ad altro. Una precisazione che riguarderebbe la fronda del M5s che ha chiesto modifiche al testo del provvedimento. Il Viminale ricorda, infatti, che il decreto deve essere convertito in legge entro il 3 dicembre, pena la sua decadenza.

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