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Disastro ferroviario in Puglia, indagati anche i vertici Ferrotramviaria

Altre persone oltre ai capistazione di Andria e Corato sono state iscritte nel registro degli indagati dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Trani nell’ambito dell’inchiesta sull’incidente ferroviario in cui sono morte 23 persone.
A cura di Susanna Picone
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Altre persone finiscono nel registro degli indagati nell’ambito dell’inchiesta sul disastro ferroviario di martedì avvenuto in Puglia e costato la vita a 23 persone. Secondo quanto si apprende in ambienti giudiziari tranesi risulterebbero indagati i vertici di Ferrotramviaria, la società privata che gestisce la linea su cui si è verificato l’incidente tra treni. I nuovi indagati, dopo i capistazione di Andria e Corato Vito Piccarreta e Alessio Porcelli, sarebbero il direttore generale di Ferrotramviaria, Massimo Nitti, il direttore di esercizio delle Ferrovie del Nord Barese (Ferrotramviaria), Michele Ronchi, e la presidente e legale responsabile di Ferrotramviaria Gloria Pasquini. I reati ipotizzati sono disastro ferroviario colposo, omicidio colposo plurimo e lesioni personali colpose plurime. L'iscrizione nel registro degli indagati sarebbe un atto dovuto, dovendosi ancora svolgere alcune autopsie nel pomeriggio in contradditorio tra le parti. “Siamo pronti a dare tutti i chiarimenti necessari e a fornire la massima collaborazione possibile ai magistrati inquirenti”, ha detto l'avvocato Michele Laforgia, difensore dei vertici di Ferrotramviaria. Da quanto si apprende, i due capistazione Vito Piccarreta e Alessio Porcelli saranno ascoltati lunedì dai pm della Procura di Trani.

Scontro treni: in 48 ore quasi 4000 donazioni – Intanto, mentre l’inchiesta sul disastro ferroviario va avanti, dalla Puglia arriva un dato definito “eccezionale” riguardo le donazioni di sangue. In due giorni (il 12 e 13 luglio) sono state raccolte 3843 sacche di sangue, la metà delle quali nei territori delle Asl Bari e Bt, dove è avvenuto l'incidente ferroviario. In questi giorni i centri trasfusionali pugliesi sono rimasti aperti dalle 8 alle 20 per far fronte alla mobilitazione di cittadini, molti dei quali giovanissimi, che hanno atteso fino a quattro ore prima di donare. Il dato della raccolta è definito “eccezionale” perché solitamente in Puglia, nel giorno medio, vengono raccolte 464 unità di sangue. “La risposta dei donatori –  ha spiegato Michele Scelsi, coordinatore del centro regionale pugliese sangue – è stata davvero sorprendente, ci auguriamo che i donatori di prima esperienza si ripresentino a donare e che la mobilitazione non resti un episodio isolato”.

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