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Diciotti, Matteo Salvini non si presenterà in Senato davanti alla Giunta

La Giunta per le Immunità del Senato, presieduta da Maurizio Gasparri, è stata convocata per giovedì mattina 7 febbraio alle ore 8.30 sul caso della nave Diciotti. Ma il ministro dell’Interno Matteo Salvini non sarà presente fisicamente in Aula: presenterà una memoria scritta, a cui saranno allegate le relazioni del premier Conte, di Di Maio e Toninelli.
A cura di Annalisa Cangemi
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La Giunta per le Immunità del Senato, presieduta da Maurizio Gasparri (FI), è stata convocata per giovedì mattina 7 febbraio alle ore 8.30 sul caso della nave Diciotti, che riguarda la vicenda dei 177 migranti trattenuti a bordo del pattugliatore della Marina militare. L'ordine del giorno della convocazione recita: "autorizzazioni a procedere ai sensi dell'articolo 96 della costituzione, seguito dell'esame del seguente documento: Domanda di autorizzazione a procedere nei confronti del senatore Matteo Salvini, nella sua qualità di ministro dell'Interno". Ma, secondo quanto si apprende, il ministro dell'Interno Matteo Salvini, nei confronti del quale il Tribunale dei ministri di Catania ha chiesto l'autorizzazione a procedere per sequestro di persona aggravato, avrebbe deciso di presentare una memoria scritta senza presentarsi di persona.

Gasparri aveva scritto al ministro degli Interni "per invitarlo a presentarsi o a inviare una memoria entro 7 giorni", sottolineando comunque che l'unico interlocutore per il momento è soltanto lui. Il nodo è rappresentato dal voto del Movimento 5 Stelle, che dovrà decidere tra il sì all'autorizzazione, previsto dallo statuto interno del Movimento, e il no, che rischierebbe di spaccare l'alleanza di governo. Alla memoria di Matteo Salvini dovrebbero essere allegate anche le relazioni del premier Giuseppe Conte, del vicepremier Luigi Di Maio e del ministro dei Trasporti Danilo Toninelli.

Una parte dei pentastellati è a favore del processo: "Sarebbe un precedente grave, non per Salvini ma per il Paese, la democrazia e la libertà di ogni cittadino affermare, con il voto al Senato, che le scelte politiche di un qualsiasi ministro o di un qualsiasi governo, purché condivise, siano al di sopra della legge. Tutti voi potete immaginare le conseguenze pericolose di questo principio. Non si sta discutendo dell'innocenza o meno di un ministro, per fortuna questo lo decide ancora il nostro sistema di giustizia e non un tribunale politico, men che mai un istituto di sondaggio", ha scritto in un post su Facebook Luigi Gallo, presidente della commissione Cultura della Camera e deputato M5s.

Ieri sera il vicepremier leghista ha lanciato un monito agli alleati: "Il sì della Giunta per le Immunità di Palazzo Madama a procedere sarebbe un precedente grave non per Salvini, ma perché vorrebbe dire che una parte della magistratura decide quello che il governo può o non può fare. Domani può toccare al ministro dell’Ambiente o dei Trasporti".

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