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Di Maio e Conte: “Salutiamo l’Air Force Renzi, mai più sprechi”. La replica: “Bufale, sono disperati”

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte annuncia l’addio a quello che viene definito l’Air Force Renzi. “Mai più sprechi”, afferma il ministro del Lavoro Luigi Di Maio che ha inviato una lettera ai commissari Alitalia per chiedere la revoca del leasing. Matteo Renzi replica: “L’aereo di Renzi è una bufala. Significa che stanno messi male, sono disperati”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Nuovo scontro tra il ministro del Lavoro Luigi Di Maio e l’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi. Tema della discussione è il cosiddetto ‘Air Force Renzi’, l’aereo voluto durante il governo Renzi ma mai utilizzato dall’allora presidente del Consiglio. Ma lo scontro non è solo a due, perché in realtà nasce da un post su Facebook del presidente del Consiglio Giuseppe Conte che ha annunciato di voler “rescindere il contratto di leasing dell’aereo Airbus A340-500, acquistato in passato per i voli di Stato”. Poi è stato anche Di Maio a rincarare la dose con un post sul blog delle stelle: “L'epoca dei privilegi è finita. Dopo i vitalizi e in attesa delle pensioni d'oro, oggi possiamo salutare anche l'Air Force Renzi". E la risposta dell’ex segretario del Pd non si è fatta attendere: “Quando tornano su bufale come ‘l’aereo di Renzi’ significa che sono disperati: quell'aereo non era per me ma per le missioni internazionali delle imprese. Io non ci ho mai messo piede”, scrive Renzi su Twitter. Inoltre, il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, ha scritto una lettera con i colleghi Luigi Di Maio ed Elisabetta Trenta per chiedere formalmente ai commissari Alitalia la revoca del leasing dell'Air Force Renzi. I commissari straordinari di Alitalia hanno fatto sapere di aver ricevuto la lettera, affermando di essere già al lavoro sugli aspetti contrattuali.

L’annuncio di Conte

La notizia è stata data dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte attraverso un post su Facebook: “Meno spreco di denaro pubblico, meno spese inutili. Il governo che presiedo da subito ha voluto dare segnali di forte cambiamento rispetto al passato. E in quest'ottica si inserisce la volontà di rescindere il contratto di leasing dell'aereo Airbus A340-500, acquistato in passato per i voli di Stato. Un impegno che avevo e avevamo assunto sin dal nostro insediamento, una decisione sacrosanta, tutt'altro che simbolica”. Secondo Conte “si è trattato di un’operazione del tutto svantaggiosa, sia dal punto di vista dell'impatto economico che dell'utilità pratica. Parliamo di circa 150 milioni di euro spesi per soli 8 anni di noleggio, inclusi i 20 milioni per riconfigurarlo, per un velivolo quasi mai usato. Per questo dai primi giorni del mio mandato ho dato indicazioni di trovare una via di uscita per rescindere il contratto. A questa presidenza, per le missioni internazionali che siamo chiamati a svolgere, un aereo così grande e costoso non serve. È uno spreco e un capriccio a cui noi rinunciamo molto volentieri”.

Il post di Di Maio

Sul blog delle stelle è stato il vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio a ribadire il messaggio di Conte, dando appuntamento alla stampa per le 18 all’aeroporto di Fiumicino. “L’epoca dei privilegi è finita – scrive Di Maio – Una vergogna senza precedenti: parliamo di un aereo non performante e fuori produzione da anni, preteso dall'ex premier dopo mesi di piagnistei, nonostante lo Stato italiano avesse già una decina di velivoli di Stato”.

Secondo Di Maio si tratta di uno “spreco da circa 150 milioni di euro”. E assicura che “non ci saranno mai più questi sprechi. Mai più Air Force Renzi”. E aggiunge ancora:

Con i circa 150 milioni sprecati per questo delirietto di onnipotenza lo Stato avrebbe potuto fare ben altro uso. Avremmo potuto acquistare 600 scuolabus ogni anno fino al 2024. Secondo voi l'Italia aveva bisogno di più scuolabus o di un aereo per Renzi? Mai più Air Force Renzi e più scuolabus. Con il governo del cambiamento le priorità sono le esigenze dei cittadini, non i capricci dei politicanti.

La replica di Renzi

L’ex presidente del Consiglio replica agli esponenti del governo con un post su Facebook: “L’aereo di Renzi è una bufala. E quando rilanciano quella bufala lì, significa che stanno messi male, che sono disperati. Quell'aereo non era per me: era l'aereo per le missioni internazionali delle imprese. Era un mezzo a servizio delle nostre politiche di rilancio dell'export. Non è un caso se io non ci ho mai messo piede: usavo lo stesso aereo che hanno usato tutti i premier, tutti, quelli prima di me e quelli dopo di me”.

Ma, spiega ancora Renzi, “oggi Di Maio e Conte – all'unisono – parlano di nuovo ‘dell'aereo di Renzi’. Mi fa piacere che Di Maio abbia permesso a Conte di parlare e sono rassicurato, come tutti gli italiani, di sapere che il nostro premier stia bene. Il punto politico è che Di Maio ha scritto un decreto che farà licenziare 80mila persone. E non sapendo come cambiare discorso, rilancia le vecchie bufale di un tempo. Tutto bene, se non fosse che adesso Di Maio è ministro. E dovrebbe occuparsi di lavoro e sviluppo economico, non di creare disoccupati”.

Renzi conclude: “Hanno vinto le elezioni parlando di flat tax, reddito di cittadinanza, legge Fornero. Hanno bisogno di bufale per andare avanti. Ma la verità prima o poi viene fuori. E il tempo è galantuomo: se sono costretti a rilanciare su una bufala conclamata come ‘l’aereo di Renzi’ significa che se ne stanno accorgendo anche loro”.

La diretta di Di Maio e Toninelli a bordo dell'aereo

In diretta su Facebook, Di Maio parla di un "grande lavoro di squadra, anche col presidente Conte, che stamattina abbiamo informato di questa azione che stavamo facendo": "Ci siamo messi al lavoro e abbiamo trovato il modo per farvi risparmiare un po’ di soldi. Non è solo questione di soldi, qui c’è tutta l’arroganza del potere. Alitalia ci ha risposto poco fa, dicendo che avviano la procedura per recedere da questo contratto, stracciarlo e chiudere un buio capitolo relativo ai privilegi della politica. È inutile minimizzare dicendo che sono pochi soldi. Alitalia è in queste condizioni per questa roba qui, è stata utilizzata come il bancomat della politica". Il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, mostra invece la lettera inviata ad Alitalia, spiega che sono stati desecretati alcuni documenti e sostiene che il governo italiano non dovrà pagare nessuna penale per recedere il contratto.

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