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Depenalizzazioni, guidare senza patente non sarà più reato

Nello schema del governo sulle depenalizzazioni diventa illecito amministrativo se non c’è stata recidiva. La sanzione prevista sarà parecchio alta: da 5 mila a 30 mila euro.
A cura di Claudia Torrisi
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polizia guida contromano

Mentre imperversano le polemiche sulla depenalizzazione del reato di clandestinità – che oramai sembrerebbe accantonata – e della coltivazione di cannabis, il governo si prepara al Consiglio dei ministri di venerdì, quando saranno discussi i decreti che trasformeranno alcuni reati in illeciti amministrativi. Nell'elenco previsto dalla legge delega sulla depenalizzazione approvata dal Parlamento nel 2014 c'è anche la guida senza patente.

Lo schema del decreto preparato dal ministro della Giustizia Andrea Orlando, riportato dal Corriere della Sera, prevede di trasformare il reato in sanzione amministrativa solo nei casi in cui non ci sia stata recidiva. La sanzione prevista sarà parecchio alta: da 5 mila a 30 mila euro. Se si dovesse essere beccati senza patente due volte nell'arco di due anni, scatterà l'arresto con pena fino a un anno di carcere, e il calcolo della recidiva. Fino a oggi la guida senza patente è stata disciplinata dall'articolo 116 – XV comma del Codice della strada, che prevede la sanzione penale dell'ammenda, che va da 2.257 a 9.032 euro, e un processo, che il più delle volte finisce con la prescrizione. La pena è prevista per chi guida senza aver fatto l'esame o con la patente scaduta. Per Donatella Ferranti (PD), presidente della commissione Giustizia della Camera, la salata sanzione prevista nel decreto risulterà più efficace dell’ammenda.

Secondo la ricostruzione del Corriere, la previsione della trasformazione in illecito amministrativo di questo reato potrebbe scatenare un nuovo "no" da parte del Nuovo Centrodestra a causa della concomitanza con l'approvazione – prevista a fine mese – del reato di omicidio stradale (che prevede l'ergastolo della patente, da 15 a 30 anni di sospensione, in caso di incidente mortale). Il timore è che si arrivi a un controsenso: il governo depenalizza la guida senza patente, ma inasprisce le norme in caso di incidente che provochi delle vittime. Tuttavia, per la relatrice del ddl Alessia Morani il controsenso non esiste: "La guida senza patente in caso di omicidio mortale – ha spiegato – sarebbe un'aggravante dell’omicidio stradale".

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