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Dal medico eroe di Lampedusa al paladino dei vaccini, ecco le ‘star in camice’ del 2016

Per il mondo medico italiano il 2016 è stato sicuramente un anno intenso, un cui si sono accesi i riflettori sull’impegno sanitario per i migranti, l’anno dei vaccini, e quello degli ‘eroi normali’. Scopriamo i loro volti e le loro storie.
A cura di Biagio Chiariello
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Dal medico eroe di Lampedusa al il paladino ‘social’ dei vaccini, passando per l’anestesista che si è tuffato nel Naviglio Grande a Bernate Ticino per salvare una bimba di 7 mesi finita in acqua fino alla scienziata italiana più citata al mondo. Sono solo alcuni dei ‘camici del 2016', i personaggi che hanno segnato gli ultimi 365 giorni della scienza, della medicina e della sanità italiana.

Pietro Bartolo, il medico eroe di Lampedusa

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Pietro Bartolo si è guadagnato la notorietà col suo lavoro nel poliambulatorio di Lampedusa, dove si occupa da anni delle prime visite ai migranti che sbarcano nell'isola siciliana. La sua storia è stata anche raccontata nel documentario ‘Fuocoammare' di Gianfranco Rosi, in corsa addirittura per gli Oscar. Il suo desiderio più grande per il nuovo anno riguarda proprio i migranti, come ha raccontato all'Adnkronos Salute. "Mi auguro nel 2017 quanto meno si possa mettere fine alle tragedie del mare. La priorità impellente – ancora prima di parlare di integrazione, minori non accompagnati, Schengen, Dublino – è evitare tutte queste morti nel nostro mare, a casa nostra. E' una mattanza infinita, vergognosa, disumana, che ci vede impotenti". "Curarli, salvarli è solo quello che è giusto fare, vanificato da tutte queste morti", spiega Bartolo.

Roberto Burioni, paladino ‘social' dei vaccini

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In un’epoca in cui molti guardano ai vaccini con sospetto, far riacquistare la fiducia in quello che è lo strumento più efficace per la protezione contro le malattie infettive è diventata una missione per Roberto Burioni, ordinario di Microbiologia e virologia all'università Vita-Salute San Raffaele di Milano, diventato suo malgrado una star del web proprio per la susa campagna. Anche se, ha avuto modo di dire, "per un virologo è paradossale diventare ‘virale' su Facebook". Il medico 54enne ha un sogno ‘in tema' per il 2017: "Spero che chi è dubbioso ritrovi la fiducia nella scienza che ci ha allungato la vita fino a quasi 100 anni, che non fa morire più i bimbi di difterite, polio o vaiolo. Spero che i genitori lo capiscano per il bene dei loro figli, perché il prezzo di scelte sbagliate e antiscientifiche sarà poi pagato negli anni futuri".

Silvia Priori, la scienziata italiana più citata al mondo

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C’è poi Silvia Priori, primario di Cardiologia riabilitativa e direttore scientifico centrale della Ics Maugeri Spa, nota nel mondo per i suoi studi sulla morte improvvisa. “Il 2016 è stato importante perché abbiamo raggiunto risultati di rilievo con due terapie geniche che stiamo portando avanti per il trattamento e la cura di malattie ereditarie che causano l’arresto cardiaco”, spiega. “Con il contributo di quasi 2 milioni e mezzo dell’European Research Council siamo in una condizione che ci fa sperare che con il 2017 faremo ulteriori passi avanti per il nostro sogno, cioè la cura di malattie oggi solo gestibili con farmaci e defibrillatori impiantabili, ma senza l’obiettivo di modificare le conseguenze del difetto genetico”.

Stefano D'amico, eroe-normale

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Stefano D'Amico, anestesista all'ospedale di Legnano dell'Asst Ovest Milanese, è l’’eroe normale’ dell’anno appena terminato, cui gli resterà indubbiamente il salvataggio della piccola caduta nel Naviglio con la madre. "Le cose che devono succedere succedono. E le persone intelligenti si comportano di conseguenza. La mia filosofia è che siamo noi che ci dobbiamo adattare", spiega. D'Amico ha sempre detto di aver fatto “solo il suo lavoro, il suo dovere per salvarla”. Ma per quel gesto è stato nominato dal presidente Mattarella Cavaliere dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana. L'episodio "sicuramente mi ha segnato, se così si può dire. Ci ripenso frequentemente e ho incontrato la famiglia della bambina, ci sentiamo saltuariamente. Mi sembra che stia proprio bene – conclude – anche se alcune eventuali lesioni saranno valutabili solo in futuro con lo sviluppo".

Rino Rappuoli e l'importanza dei vaccini

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Il Chief Scientist di Gsk Vaccines Rino Rappuoli ha dedicato anni di studi in laboratorio ai vaccini e archivia il 2016 come "l'anno della prova della verità" per il vaccino ‘made in Siena' contro il meningococco B. "E' l'unico al mondo, ci abbiamo lavorato dal '96 al 2013-15". I primi dati della campagna d'immunizzazione avviata in Inghilterra sui nuovi nati "sono al di là delle aspettative contro una malattia che speriamo di sconfiggere: abbiamo visto che ha protetto dalla meningite di tipo B, riducendo dell'83% i casi con un'efficacia sui vaccinati del 94%", riferisce il Chief Scientist di Gsk Vaccines. Per il 2017 un sogno a breve termine – "che venga registrato in Europa e Usa il vaccino contro l'Herpes zoster, un contributo alla salute degli anziani che farebbe anche risparmiare in spesa sanitaria" – e uno "di ricerca, che potrebbe diventare più vicino. Cioè che i vaccini estendano la loro potenzialità alla prevenzione di tumori, malattie neurodegenerative come Alzheimer e Parkinson, e autoimmunitarie. Mi aspetto progressi concreti", per esempio per uno ‘scudo' "contro il cancro alla prostata e al seno. Mi piace immaginare che tra 15 anni gli ‘over 50' possano fare il vaccino e posticipare o evitare per sempre l'insorgenza della malattia. Erano sogni impossibili solo alcuni anni fa. Oggi, con le nuove tecnologie, sono più a portata di mano".

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