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“Vi elenco i miei fastidi più grandi”: l’esordio letterario di Federica Bernardo è all’insegna del listing

“Momenti di insopprimibile fastidio” è l’opera prima di Federica Bernardo, foodblogger, insegnante e oggi scrittrice per Feltrinelli. Un’intervista all’autrice napoletana ci accompagna in una riflessione su come cambia la letteratura a seconda delle mode e delle tecnologie.
A cura di Luca Iavarone
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Momenti di insopprimibile fastidio
Momenti di insopprimibile fastidio

Da quando gli editor delle case editrici, oberati di lavoro tra centinaia di cartelle da esaminare, passano al vaglio soltanto i primi capitoli dei romanzi, farsi notare è diventata impresa ardua. Non a caso è l'epoca del "self-publishing", l'autopubblicazione, che bypassa l'intermediazione dell'editore, magari finanziandosi con il crowdfunding. Siamo nell'era in cui il primo capitolo di un romanzo sta cambiando forma, stile, per risultare appetibile e tenere il lettore incollato alla pagina.

Le scuole di scrittura, dal canto loro, sentenziano più o meno così: "le pagine iniziali di un lavoro letterario sono di vitale importanza. Qui l'autore stabilisce il suo patto con il lettore, detta le regole del gioco (salvo poi trasgredirle) e qui ha il compito di far scattare la magia, l'ingaggio". Chissà se non sia stato già così, anche prima dell'era digitale. Certo è che l'incipit è stata sempre la dichiarazione d'intenti dell'autore: la summa dell'opera, l'indicazione, la lapide.

Molti classici della letteratura hanno avuto inizio memorabile. Senza scomodare l'epica o la Bibbia , si può pensare più semplicemente a "Tutte le famiglie felici si assomigliano fra loro, ogni famiglia infelice è infelice a suo modo" (Anna Karenina di Tolstoj), o anche a "Gregorio Samsa, svegliatosi una mattina da sogni agitati, si trovò trasformato, nel suo letto, in un enorme insetto immondo" (La metamorfosi" di Kafka). Tutti straordinari esempi di cominciamento.

Ma anche quando si affrontano gli inizi considerati "brutti" (pensare che c'è un premio in Inghilterra sul peggior incipit dell'anno)  qualche dubbio ci assale. Come nel caso di "Uno nessuno e centomila" di Pirandello:" – Che fai? – mia moglie mi domandò vedendomi insolitamente indugiare davanti allo specchio. – Niente, – le risposi, – mi guardo qua, dentro il naso, in questa narice. Premendo, avverto un certo dolorino. Mia moglie sorrise e disse: – Credevo ti guardassi da che parte ti pende. Mi voltai come un cane a cui qualcuno avesse pestato la coda: – Mi pende? A me? Il naso? E mia moglie, placidamente: – Ma sì, caro. Guardatelo bene: ti pende verso destra". Che questo non sia stato il miglior modo per proiettare in una dimensione tutta filosofica un lettore che s'è appena distolto dalle sue faccende quotidiane?

Ecco che l'incipit comincia, però, a ad essere governato da leggi del marketing, e non più da tecniche narrative, con l'avvento dell'ebook. Chi è già passato al nuovo formato digitale saprà benissimo che spesso il primo capitolo di un nuovo romanzo è "sfogliabile" gratuitamente. Tocca qui allo scrittore più avveduto l'impresa più ardua (e il lavoro sporco): accalappiare l'avidità del lettore con fuochi pirotecnici, promesse (non sempre mantenute) e tenerlo sul filo del rasoio per assicurarsi l'agognata aggiunta al "carrello" virtuale.

Ma con l'ascesa vertiginosa dei social network non è più solo l'incipit ad essere cambiato, bensì l'intero romanzo.  Ce ne dà prova Federica Bernardo con il suo "Momenti di insopprimibile fastidio", edito da Feltrinelli. Immaginiamo la faccia divertita e rilassata con cui l'editor (di cui sopra), tra mille aspiranti classici, si è trovato a esaminare il manoscritto di questo velocissimo libricino che si propone come un "listing", un elenco (come tanti ne girano sui social) di cose insopportabili che l'autrice (così come la maggior parte dei lettori) si trovano ad affrontare nel quotidiano. Cose di poco conto, piccoli tormenti, che però si propongono giornalmente con la loro piccola carica di frustrazione. Non a caso lei stessa, insegnante e foodblogger per passione, invita i suoi lettori a condividere i loro momenti di insopprimibile fastidio sul sito della casa editrice con l'hashtag #chefastidio, a beneficio di una futura pubblicazione su un ebook apposito. Una dichiarazione di intenti che non fa che confermare la nostra tesi di fondo.

Abbiamo perciò intervistato Federica Bernardo in un video dalla costruzione insolita, che ricalca proprio la struttura del suo libro. L'autrice ci ha elencato le 5 cose che non sopporta in assoluto e i 5 libri che l'hanno influenzata come lettrice (e come scrittrice). Abbiamo chiuso con qualche battuta sulla sua opera prima.

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