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Un omaggio agli ottant’anni del Professor Umberto Eco

Linguista o filosofo? Accademico o narratore? Il Professore Umberto Eco raggiunge un importante traguardo: quello degli ottant’anni di una vita spesa tra minuziose ricerche e ineguagliabili slanci di fantasia.
A cura di Nadia Vitali
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Linguista o filosofo, Accademico o narratore, Il Professore Umberto Eco raggiunge un importante traguardo, quello degli ottanta anni di una vita spesa tra minuziose ricerche e ineguagliabili slanci di fantasia.

Non è facile coniugare l'amore per l'accurata ricerca nel senso più accademico possibile con slanci creativi ed appassionati, perseguire studi senza perdere il fuoco sacro dell'arte o della fantasia; ma questo discorso non può valere per Umberto Eco. Che oggi compie ottant'anni, portati benissimo nel corpo e nello spirito, ricevendo in dono dagli Stati Uniti un presente di tutto rispetto: il volume celebrativo della collana The Library of Living Philosophers in cui venticinque menti illustri scriveranno ciascuna un saggio sull'«intellettuale italiano vivente più famoso al mondo».

Oltre che sulla sua attività di filosofo, qualcuno si soffermerà anche sui suoi romanzi, quelli che lo hanno reso noto ad un pubblico vastissimo, che hanno regalato piacevoli evasioni e profonde emozioni dovunque essi siano stati letti. Anche su Il Nome della Rosa con cui debuttò nell'affollato mondo della narrativa nel 1980, conquistandosi un posto di primo piano, vincendo quanti più premi è possibile con un libro tradotto in più di quaranta lingue che ha venduto oltre 30 milioni di copie: e che, proprio in occasione del suo compleanno, sarà omaggio per gli affezionati lettori con una nuova edizione, rivista in alcune parti, già disponibile dall'inizio di gennaio.

Non è stato l'unico testo di un'attività da narratore prolifica e sempre di altissimo livello, ma certamente uno dei più amati: il quotidiano francese Le Monde lo ha inserito nella classifica dei cento libri maggiormente rappresentativi del XX secolo a buon diritto. Nato dalle appassionate ricerche filologiche del Professore in antichi archivi, alla ricerca di codici dimenticati dai più, è la sintesi della fantasia di un intellettuale costantemente corroborata dal piacere sommo della conoscenza, in un equilibrio che rende i meccanismi dei suoi racconti sempre perfetti, anche con le loro piccole ed inevitabili sbavature che ogni romanziere ha il diritto di concedersi con «licenza poetica».

Ma i suoi interessi non sono mai rimasti confinati entro le biblioteche polverose o le mura grazie alle quali si nasconde dalla sua popolarità: Umberto Eco filosofo, linguista, semiologo si è sempre guardato attorno con viva curiosità, approfondendo anche gli aspetti più rilevanti della nostra contemporaneità, già a partire dagli anni '60: il fenomeno dei mass media e della comunicazione di massa non è sfuggito all'occhio sempre vigile e critico del Professore, analista dei tempi e della società, attento nell'individuarne punti deboli e risvolti positivi.

Ad Umberto Eco rendiamo omaggio per i suoi ottant'anni, dunque, con l'augurio di non smettere di osservare, annotare e scrivere scrupolosamente tutto quanto sia dentro e fuori di lui, continuando ad alimentare quel fuoco sacro della conoscenza e della creatività che solo può tenere in vita l'umanità.

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