102 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Perché paghiamo milioni per un’opera d’arte che non esiste, e cosa c’entra Zuckerberg

Perché un’opera digitale come The Last 5000 Days di Beeple è stata venduta per 69 milioni di dollari? Che cosa c’entrano la blockchain e il nuovo metaverso di Facebook? Ma soprattutto, perché galleristi e case d’asta stanno investendo su opere d’arta che non esistono nella realtà? Proviamo a rispondere.
A cura di Maria Acciaro
102 CONDIVISIONI
Immagine

Quando ho letto per la prima volta degli NFT, ho pensato che fossero semplici protocolli di autenticazione simili ai vecchi certificati cartacei rilasciati dalle gallerie per provare l’autenticità di un’opera d’arte. Allo stesso modo, gli NFT sanciscono la proprietà di pezzi unici. Niente di troppo complesso o dirompente.

A ogni grafica, video o immagine digitale, corrisponde un token non fungibile, o uno smart contract. Permettono di tokenizzare l'arte, gli oggetti da collezione, ma anche gli immobili. Potenzialmente tutto. Possono avere un solo proprietario alla volta e sono protetti dalla blockchain di Ethereum: nessuno può modificare il registro di proprietà o copiare un NFT.

C’era però una domanda a cui non riuscivo a dare una risposta: perché gli artisti di NFT art di cui si legge sui quotidiani, nel panorama dell’arte contemporanea, sono dei perfetti sconosciuti? Cosa me ne faccio di un’opera d’arte digitale di un artista ininfluente all’interno del suo stessa sistema?

Un esempio su tutti: l’opera digitale The Last 5000 Days dell'americano Beeple, battuta all’asta per oltre 69 milioni di dollari. È stata esposta per la prima volta dal collezionista che l’ha acquistata, un programmatore di Singapore – noto con lo pseudonimo Metakovan e proprietario di Metapurse – in un museo digitale all’interno di un metaverso.

I grandi delle tech company, ancora una volta, hanno scardinato tutti i player di un sistema – gallerie, curatori, musei, fondazioni – con una semplice asta da Christie’s. Così come le cryptovalute hanno fatto con gli intermediari finanziari. Poco importa quale sia il contenuto e il valore estetico, artistico e intrinseco delle opere in questione.

La musicista Grimes ha venduto sei milioni di dollari di arte digitale NFT nel corso di una sola asta su Nifty Gateway. Nel corso dell’evento, un collezionista si è aggiudicato il video Death of the Old, in edizione unica, a 389.000 dollari. Potete vederlo a questo link.

Anche sul Metaverso, la prossima creatura di Facebook, il diritto di proprietà sarà protetto dalla tecnologia NFT. Il gigante dei social media ha annunciato che cambierà il suo nome in "Meta”, nel tentativo di entrare nel futuro di Internet, il Web3 o metaverso.

Coniato dallo scrittore Neal Stephenson nel romanzo "Snow Crash" del 1992, il metaverso si riferisce a un mondo digitale pienamente realizzato e autonomo, che esiste al di là di quello analogico. Pensa al tuo mondo fisico, alle cose e alle persone intorno a te. Ora pensa a quel mondo fisico in digitale. Questo è il metaverso. Matrice immersiva. Le azioni di Facebook, che verranno scambiate con il simbolo MVRS a partire dal primo dicembre, sono aumentate del 3,5% in poche ore dall’annuncio.

Ma c'è il dubbio che, essendo il concetto di metaverso alquanto vago, le aziende tecnologiche lo stiano usando come ombrello per il marketing di nuovi prodotti. Il metaverso è un'arena online in cui regna la "finanza decentralizzata" o DeFi, che fonde insieme criptovalute, tecnologia blockchain, token non fungibili e videogiochi.

"Il nostro obiettivo è offrire al maggior numero di giocatori la possibilità di creare un business nel metaverso", ha affermato Vishal Shah, Head of Metaverse Products di Facebook.

Tra le piattaforme del momento c’è Decentraland, dove è nata la quarta sede “virtuale” della Konig Gallery, così come l’edificio della casa d’aste Sotheby, progettato da Voxel Architect. Sotheby's ha recentemente chiuso la sua prima mostra nel metaverso. Michael Bouhanna, che ha gestito la vendita, ha stimato che il 90% dei 3.200 visitatori non aveva idea di cosa sia o faccia Sotheby's, ma ha affermato che l'esercizio è stato utile per aiutare i clienti a familiarizzare con gli NFT, che la casa d'aste sta già vendendo. Ecco cosa si legge sul loro sito:

Benvenuto nel Metaverse di Sotheby, una destinazione immersiva per i collezionisti di arte digitale, che offre una selezione curata di NFT. Il Metaverse di Sotheby è la casa di questo nuovo movimento artistico costruito sulle basi di criptovalute e NFT.

Uno dei vantaggi degli NFT sarà una gestione dei diritti digitali più coerente. Dopo che la proprietà di un NFT è stata trasferita, il proprietario può fare tutto ciò che vuole: rivenderla, distribuirla o concederla in licenza, entro i limiti stabiliti. Questo è reso possibile dagli smart contracts, che consentono di garantire che i diritti siano mantenuti per tutta la durata del token, anche nei mercati secondari, e quindi di richiedere royalties sui trasferimenti futuri. In Italia la validità degli smart contracts è stata trasformata in legge l’11 febbraio 2019.

Un esempio holliwoodiano. Quentin Tarantino metterà all'asta su OpenSea sette scene inedite di Pulp Fiction. La collezione di NFT sarà costruita su Secret Network, una blockchain incentrata sulla privacy. Ciascuna NFT conterrà un elemento "segreto”, che sarà accessibile solo all'acquirente.

A promuovere il ruolo della blockchain a Hollywood c’è anche Roman Coppola. Lui e le sue due sorelle hanno fondato Decentralized Pictures, una piattaforma di finanziamento cinematografico basata sulla tecnologia blockchain, che mira a decentralizzare il processo di finanziamento dei film.

Sappiamo bene quanto sia importante creare hype intorno a qualsiasi prodotto, cryptovalute e social network inclusi. E come scriveva Franesco Bonami nel suo celeberrimo saggio, il collage NFT di Beeple da 69 milioni di dollari lo potevi fare anche tu. Ma ora, se non riesci a trovare una galleria che ti rappresenti, puoi provare a venderlo su una piattaforma di NFT. Male che vada finirai per appenderlo alle pareti del tuo meta-appartamento sull’ennesimo social di Facebook. Pardon, di Meta.

102 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views