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Outdoor Festival 2014: la street art a Roma va sempre più avanti

Inaugurata la quinta edizione del festival romano di arte urbana: fino al 22 novembre “Moving Forward” invade di graffiti e murales gli spazi dismessi della vecchia Dogana di San Lorenzo.
A cura di Gabriella Valente
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Dot Dot Dot (c)Matteo Armellini
Dot Dot Dot (c)Matteo Armellini

Per la sua quinta edizione, Outdoor Urban Art Festival di Roma si rinnova e va oltre il consueto, procedendo sempre un po’ più avanti.

Moving Forward, non a caso, è il titolo della rassegna di quest’anno, che dopo 5 edizioni lascia il quartiere Ostiense e arriva a San Lorenzo. Nuova cruciale affascinante location è la vecchia Dogana, al civico 10 di via dello Scalo San Lorenzo: dismessa, abbandonata da anni, intrigante nelle sua grandezza e nella sua rovina, la Dogana diventa un nuovo luogo di incontro tra l’archeologia industriale e la street art, un luogo che, per la sua particolarità connaturata e per l’opportunità del suo nuovo utilizzo, fuga le possibili perplessità legate al passaggio da un effettivo outdoor ad uno speciale indoor.

La Dogana (c)Matteo Armellini
La Dogana (c)Matteo Armellini

5000 metri quadrati di ambienti enormi che quasi spaventano; muri che, come strade, portano le tracce del passato lì stratificato; scritte e insegne che ricordano l’originale uso dell’edificio come dogana e il suo successivo stato di abbandono: l’edificio dello Scalo San Lorenzo è un monumento suggestivo. Ora il festival romano offre al pubblico un luogo che è stato a lungo inaccessibile; così la street art, come spesso accade, riqualifica il sito che la ospita, lo rinnova, lo rianima; e, nel nostro caso, un sito che per quasi un secolo è stato crocevia commerciale, si propone finalmente come coloratissimo crocevia culturale.

Jbrock (c)Matteo Armellini
Jbrock (c)Matteo Armellini

15 gli artisti chiamati a lavorare in questo luogo insolito, dalla curatrice Antonella Di Lullo e con la collaborazione delle Ambasciate e degli Istituti di cultura stranieri a Roma. Provenienti da 6 nazioni differenti, Italia compresa, gli artisti stranieri sono ospitati nei grandi stanzoni-padiglioni, mentre gli italiani invadono le sale d’ingresso, i corridoi e gli spazi restanti. A trascinare il visitatore nel mondo dei graffiti è il romano Jbrock (Italia) che con un pattern ripetuto, in nero o a colori, riempie ogni superficie della prima grande sala che, dalle pareti al pavimento, dal soffitto ai pilastri, diventa per l’artista uno speciale foglio da disegno e per il visitatore un ambiente avvolgente quasi privo di coordinate spaziali. In un'area di passaggio Laurina Paperina offre una sosta ironica e inquietante con i suoi grotteschi personaggi pop e naif, mentre a pochi passi c’è la sala dei greci Blaqk dalle eleganti composizioni che si espandono con schizzi di pittura, segni geometrici e tratti calligrafici.

Dalle immagini delicate, realistiche, evanescenti e quasi romantiche dell’artista sudafricana Faith 47, si passa in pochi metri alle figure pop e fluorescenti della giapponese Lady Aiko, per poi fermarsi ad interpretare la vincente opera del norvegese Dot Dot Dot che con stencil colorati scrive “street art” utilizzando lettere e simboli dei loghi più celebri della nostra società. Thomas Canto dalla Francia inganna la percezione del visitatore con un’installazione che sfrutta anamorfosi e trucchi ottici, proietta un ipotetico disegno nello spazio tridimensionale e fa così vacillare la consueta concezione dello spazio.

Graffiti (sala di Brus, Ike e Hoek) (c)Matteo Armellini
Graffiti (sala di Brus, Ike e Hoek) (c)Matteo Armellini

Nella sala più grande gli italiani Brus, Ike e Hoek disegnano e dipingono tutte le pareti con colori brillanti in una collaborazione che celebra l’arte dei graffiti, mentre accanto sono messe a confronto le ricerche geometrizzanti di Tnec (Italia) con lo stile grottesco di Jack Fox (Sudafrica). Il lungo corridoio popolato dai characters di Galo (Italia) che si incastrano l’uno con l’altro e seguono il visitatore con il loro fluire per metri e metri, conduce infine all’ultima stanza dove l’americano Buff Monster ha dipinto una grande e buffa figura di colore rosa Big Babol. Non solo murales per Moving Forward, dove è stato invitato anche l’artista italiano Davide Dormino che ha realizzato una suggestiva installazione in esterno a fine binario.

Moving Forward per Outdoor alla Dogana di San Lorenzo è aperta dal venerdì alla domenica fino al 22 novembre dalle 12 alle 22 ed arricchita da un programma di eventi, visite guidate, proiezioni e concerti. Per tutte le informazioni e per aggiornamenti, Outdoor è online al link www.out-door.it.

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