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Lingua italiana, 3 mila parole a rischio estinzione: ma Zanichelli spiega come salvarle

Nella lunga lista di parole pubblicata da Zanichelli compaiono aggettivi come “villoso” e “titanico”, verbi come “affiatare” e “stridere”, e sostantivi affascinanti come “utopia”. Gli italiani non usano più queste parole, che sono a tutti gli effetti a rischio d’estinzione. Ma la nota casa editrice bolognese ha studiato un’operazione di salvataggio che fino a novembre riporterà questi termini sui social, e sulla bocca, degli italiani.
A cura di Federica D'Alfonso
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Ogni giorno Zanichelli pubblica sul suo profilo Instagram una #paroladasalvare (@zanichellieditore).
Ogni giorno Zanichelli pubblica sul suo profilo Instagram una #paroladasalvare (@zanichellieditore).

Nel 2017 l’Alliance for Linguistic Diversity ha stimato che, nel mondo, sono circa 3 mila gli idiomi che stanno scomparendo. Fortunatamente non è il caso dell’italiano, lingua ancora estremamente vivace. Ma, nonostante la nostra parlata non rientri fra quelle in via di estinzione, l’impoverimento e la semplificazione sono rischi più che mai attuali: Zanichelli ha stimato che sono ben 3.126 le parole che stanno letteralmente svanendo dal nostro vocabolario. La casa editrice bolognese ha lanciato una campagna che sta già facendo il giro dei social, e che presto toccherà le maggiori città italiane: ecco il progetto #paroledasalvare.

Utopia, etnico e bizzarro: parole che scompaiono

"Etnico" è una delle parole individuate da Zanichelli come a rischio d'estinzione: fa parte della lista delle #paroledasalvare (@zanichellieditore).
"Etnico" è una delle parole individuate da Zanichelli come a rischio d'estinzione: fa parte della lista delle #paroledasalvare (@zanichellieditore).

Titanico, imperturbabile, utopia, nababbo: queste sono solo alcune delle oltre 3 mila parole che Zanichelli ha individuato come “a rischio di estinzione”. Ma come si estingue una parola? Molte di queste non vengono più usate molto semplicemente perché espressioni di usi, costumi e modi di pensare ormai lontani, certo. Ma molte altre, spiegano i linguisti, rischiano l’oblio a causa dell’eccessiva semplificazione della nostra lingua, che ricerca nei sinonimi e in termini più generici, semplici, o “nuovi”, modi diversi di esprimersi.

L’utilizzo dei sinonimi, a quanto pare, è una delle cause della scomparsa di termini come “drappeggio”, “villoso” o “filibustiere”: un utilizzo che spesso non tiene conto del fatto che, letteralmente, pur trattandosi di parole con significato uguale, i sinonimi hanno sfumature e stratificazioni anche culturali molto diverse dai termini che intendono sostituire. In questo modo, oltre alla parola vera e propria, rischia di scomparire il bagaglio di conoscenze e culture sottese a termini come “salamelecco” o “macchiaiolismo”, anch’esse nella lista.

"Drappeggio" è un'altra #paroladasalvare secondo Zanichelli (@zanichellieditore).
"Drappeggio" è un'altra #paroladasalvare secondo Zanichelli (@zanichellieditore).

Un allarme che non è del tutto nuovo nel mondo dei linguisti, data la natura estremamente cangiante delle lingue, ma comunque sconvolgente se si guarda alla lista diffusa da Zanichelli su Instagram: vibratile, saturnino, stridere, affiatare, cruento e bizzarro, oltre a etnico, pragmatico e acerrimo. Un vero e proprio patrimonio di cui, fra qualche decennio, avremo perso memoria. Ma come fare per salvare queste parole? Zanichelli ha risposto a questa domanda lanciando una campagna social che sta già conquistando il web, e che prevede una lunga serie di appuntamenti nelle piazze italiane per riportare fra la gente queste parole.

#paroledasalvare, l’iniziativa di Zanichelli

"Brulichio" è nella lista delle #paroledasalvare (@zanichellieditore).
"Brulichio" è nella lista delle #paroledasalvare (@zanichellieditore).

Da mesi il profilo Instagram della casa editrice pubblica, ogni giorno, una parola dalla lunga lista, spiegandone il significato preciso e accompagnandola da bellissime illustrazioni che ne racchiudono il senso. Ma l’iniziativa, marchiata con l’hashtag #paroledasalvare, non è solo virtuale: fino a novembre Zanichelli sarà impegnata in un lungo tour che la vedrà comparire, in modo curioso, nelle maggiori città d’Italia.

Milano, Torino, Firenze, Bologna, Bari e Palermo, in diversi periodi, ospiteranno una #AreaZ: una zona allestita appositamente per coinvolgere i passanti nella tutela delle parole a rischio di estinzione. Tutti sono invitati a sceglierne una, a prendersene cura, ad “adottarla” insomma: attraverso touch screen gli utenti potranno pubblicare sui propri profili il termine che hanno scelto con il relativo significato. Il tour è iniziato sabato 21 settembre da Milano, e proseguirà in questo modo: dal 29 settembre al 5 ottobre a Torino, dal 6 all’11 a Bologna, dal 12 al 19 a Firenze, dal 20 al 26 ottobre a Bari e fino al 2 novembre a Palermo.

Ma non solo: nelle stesse zone sarà possibile trovare le cartoline gratuite con le bellissime illustrazioni che accompagnano ogni parola, e conservare dunque un ricordo della propria partecipazione a questa operazione di salvataggio. Operazione che porterà anche ad una novità nel prossimo vocabolario Zanichelli 2020: tutte le 3.126 parole indicate dalla campagna saranno affiancate da un piccolo simbolo che ne indica la condizione di “specie a rischio”. Il simbolo scelto è un trifoglio, che proprio come la lingua, è fragile e costantemente soggetto al pericolo di essere distrutto se non si prestano sufficiente cura e attenzione.

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