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Il più antico reperto umano conosciuto è il dente di bambino vissuto in Molise 600mila anni fa

Fino al 30 settembre sarà esposto al Museo nazionale del Paleolitico di Isernia, il più antico reperto umano mai rinvenuto nel nostro Paese: un dentino di bambino di Homo heidelbergensis, ominide la cui presenza in Molise è segnalata all’incirca 600mila anni fa: “Testimonianza fondamentale per capire come si popolò il continente europeo.”
A cura di Redazione Cultura
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Il dentino di un bambino vissuto 600mila anni fa. È il reperto umano più antico d'Italia, custodito nel Museo nazionale del Paleolitico di Isernia, in Molise, affascinante testimonianza di un viaggio alla ricerca delle nostre radici profondissime. In attesa della sua collocazione definitiva all'interno del nuovo allestimento – i cui lavori sono ancora in fase di realizzazione – viene esposto al pubblico e conservato in una teca fino al 30 settembre. E appartenuto, secondo gli esperti, a un bambino di Homo heidelbergensis, ominide la cui presenza è segnalata dall'Asia all'Africa, fino in Europa. "Il dentino è di importanza eccezionale in quanto costituisce una testimonianza fondamentale per la ricostruzione dei primi popolamenti dell'uomo nel continente europeo" fa sapere la direzione generale dei musei molisani. Nei giorni di apertura del museo, dalle 8:15 alle 19:15, sarà possibile ammirare questo raro ed eccezionale reperto, la cui importanza costituisce una testimonianza fondamentale per la ricostruzione dei primi popolamenti dell’uomo nel continente europeo.

Un dente di bambino è il più antico reperto umano in Italia

Museo Nazionale del Paleolitico di Isernia
Museo Nazionale del Paleolitico di Isernia

Il dentino fu ritrovato durante gli scavi all’interno di una sequenza stratigrafica di circa 6 metri, costituita prevalentemente da sedimenti di origine fluviolacustre come sabbie, ghiaie, argille, assieme ad altri 60 mila reperti tra cui resti paleontologici, industria litica in selce e calcare. Allo stato attuale delle ricerche, un unico resto umano è stato rinvenuto nel giacimento, nello specifico un primo incisivo superiore sinistro da latte di un bambino deceduto all’età di circa 5-6 anni. Il dente rinvenuto apparteneva a un bambino di Homo heidelbergensis che visse in Europa tra 600 mila e 250 mila anni fa.

Le informazioni ottenute dallo studio dei singoli elementi archeologici, ha permesso di capire quanto avvenuto a Isernia circa 600mila anni fa, momento in cui gruppi di Homo heidelbergensis hanno frequentato l’area lasciando testimonianze della loro frequentazione della zona. L’insediamento umano era posto nelle immediate vicinanze di un ambiente umido, un piccolo bacino lacustre caratterizzato dalla presenza discontinua di cordoli di travertino emersi.

Chi era l'Homo heidelbergensis

Ricostruzione dell'aspetto di un Homo heidelbergensis
Ricostruzione dell'aspetto di un Homo heidelbergensis

L'Homo heidelbergensis è un ominide estinto vissuto fra 600 000 e 100 000 anni fa. Il nome è stato attribuito a ritrovamenti fossili precedentemente definiti come Homo sapiens arcaico, con particolare riferimento a quelli trovati in Germania presso Heidelberg, nel Baden-Württemberg, sulle rive del fiume Neckar.

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