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Emma Dante a Napoli con “Le sorelle Macaluso”: debutto al Mercadante del suo nuovo spettacolo

Dal 22 al 26 gennaio al Teatro Mercadante di Napoli, la regista e autrice palermitana Emma Dante debutta con il suo nuovo spettacolo: “Le sorelle Macaluso”, storia di sette sorelle che durante il funerale di una di loro mettono in scena una battaglia tra vivi e morti, pupi in armatura e personaggi reali.
A cura di Andrea Esposito
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C’è grande attesa per il debutto al Teatro Mercadante di Napoli del nuovo progetto della regista e autrice palermitana Emma Dante “Le sorelle Macaluso” che andrà in scena in prima assoluta mercoledì 22 gennaio con repliche fino a domenica 26. Dopo Napoli, lo spettacolo partirà per una lunga tournée nazionale (Roma, Reggio Emilia, Fano, Palermo, Torino e Milano) e da giugno toccherà le città europee di Sibiu, Avignone, Bruxelles e Göteborg in quanto, l’allestimento rientra nel progetto “cities on stage” che prevede una partnership produttiva tra diverse istituzioni teatrali europee, con in testa lo Stabile di Napoli.

Ciò detto, gli spettacoli di Emma Dante non ci guadagnano granché a essere anticipati con lunghe introduzioni, premesse ammiccanti o tediose cesellature critiche: spesso la trama così come i testi di riferimento sono pressoché assenti o tutt’al più ridotti al rango di spunti. Il suo, infatti, è un teatro praticato all’insegna del gesto libero, inciso con crudele sapienza sulla carne degli attori nel corso dei lunghi, intensi e spesso estenuanti laboratori. In generale, Dante pur provenendo dal versante più oltranzista del teatro di ricerca italiano, ha il merito di essere riuscita a imporsi sia a livello nazionale che internazionale (in Francia gode di ottima fama) grazie a uno spiccato senso del tragico evocante quelle forme simbolico-rituali da cui il teatro stesso prende origine. Questo il pubblico molte volte lo sente, e perciò la acclama. Napoli poi è una città che nel corso degli anni ha dimostrato grande attenzione per il suo lavoro: solo lo Stabile ha prodotto tre spettacoli negli ultimi nove anni, “Medea” nel 2004, “Le Pulle” nel 2009 e la “Trilogia degli occhiali” nel 2011.

Ad ogni modo, proviamo a inquadrare ex ante il nuovo progetto: “lo spettacolo si ispira al piccolo racconto che mi fece una volta un amico – dichiara subito la regista – . Sua nonna, nel delirio della malattia, una notte chiamò la figlia urlando. La figlia corse al suo letto e la madre le chiese ‘in definitiva io sugnu viva o morta?’”. Naturalmente la figlia le rispose che era viva, ma la madre diffidente esclamò: “Io sono morta da un pezzo e voi non me lo dite per non spaventarmi”.

Questa la miccia che ha spinto la regista palermitana a raccontare la storia delle sette sorelle Macaluso, (Gina, Cetty, Maria, Katia, Lia, Pinuccia e Antonella) mentre celebrano il funerale di una di loro, chi sia però non è dato saperlo: “I morti sono pronti a portarsi via la defunta – prosegue Dante – se ne stanno in bilico su una linea sopra cui combattere ancora, alla maniera dei pupi siciliani, con spade e scudi in mano.”

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Il lutto, il confine che separa la vita dalla morte, il mondo dei vivi e quello dell’aldilà non sono certo temi nuovi per Emma Dante, basti pensare alla “Trilogia della famiglia” che la portò all’attenzione di pubblico e critica (“mPalermu”, 2001, vincitore del Premio Scenario; "Carnezzeria", 2002; "Vita Mia", 2004) e specialmente quest’ultimo “Vita Mia”, forse uno dei suoi spettacoli più intensi, in cui il tema centrale è l’elaborazione del lutto da parte di una madre che perde il suo giovane figlio.

La novità di “Le sorelle Macaluso” sta probabilmente nel fatto che questo tema viene affrontato non più in forma intimistica, di piccola performance per pochi attori, ma coinvolge una ricca compagine di interpreti (ben dieci) conferendo maggiore coralità all’impianto scenico, cosa che peraltro ci aveva già mostrato in spettacoli come “Cani di bancata” e  “Le pulle” seppur centrati su altri argomenti. Inoltre, come anticipato dalla regista, nello spettacolo saranno presenti attori travestiti da pupi, con tanto di armature, scudi e spade: forse un ulteriore passo in avanti nel percorso che Emma Dante ha iniziato già molti anni fa sulla gestualità e le movenze dei suoi attori-marionette.

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