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Dpcm 13 ottobre: per teatri, cinema e concerti 200 spettatori al chiuso e 1000 all’aperto

Nel dpcm approvato dal Consiglio dei Ministri è stato fissato il limite di spettatori per le manifestazioni culturali al chiuso e all’aperto. Resta demandato alle singole Regioni la possibilità di inasprire ulteriormente le misure di contenimento del contagio da Covid-19. Dopo le voci circolate ieri, resta a 200 il limite di spettatori per gli spettacoli teatrali e cinematografici al chiuso.
A cura di Redazione Cultura
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Dopo le voci circolate ieri sulla possibilità di ulteriori strette allo spettacolo dal vivo e la replica del ministro Franceschini, nel nuovo dpcm approvato dal Consiglio dei Ministri oggi 13 ottobre arrivano le nuove norme per la regolamentazione della vita di teatri, sale da concerto e cinematografiche per il contenimento del contagio da Coronavirus. Resta il numero massimo di 200 spettatori per manifestazioni al chiuso e 1000 all'aperto. Niente ulteriore stretta, dunque, come ventilato ieri dalla prima bozza di provvedimento. Anche se, si legge nel documento, viene demandato alle Regioni la possibilità di inasprire ulteriormente queste misure. La misura è stata decisa anche dopo le proteste del mondo dello spettacolo, rafforzate dal comunicato stampa di Agis con cui si pubblicavano i dati dei contagi nelle sale teatrali e cinematografiche, praticamente zero dalla ripresa del 15 giugno, dopo la chiusura dovuta al lockdown.

Tuttavia il provvedimento che lascia invariato a 200 persone al chiuse e 1000 all'aperto, stante la possibilità di un distanziamento fisico in linea con i precedenti protocolli approvati, potrebbe a breve portare a diversi paradossi, con regioni in cui uno spettacolo teatrale sarà svolto per legge davanti a un certo numero di persone e in un'altra al cospetto di un pubblico meno numeroso. Incertezza che rischia di colpire ulteriormente un settore già fortemente in crisi e di sicuro, insieme al turismo, il più colpito dalla crisi conseguente alla chiusura e alla mancata fiducia delle persone e dei consumatori. Per capire in ogni caso cosa accadrà bisognerà aspettare i provvedimenti dei governatori di Regione nelle prossime ore, soprattutto quelle considerate più a rischio in questi giorni, come Lombardia, Campania e Lazio.

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