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Addio a Giorgio Barberi Squarotti: la sua opera, fra critica letteraria e poesia

Giorgio Barberi Squarotti è morto. Critico letterario e docente presso l’Università di Torino per oltre trent’anni, Squarotti amava essere definito anche “poeta”.
A cura di Federica D'Alfonso
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Giorgio Barberi Squarotti
Giorgio Barberi Squarotti

Si è spento, all'età di 87 anni, Giorgio Barberi Squarotti. Critico letterario e docente universitario, Squarotti ha pubblicato numerose opere critiche sui più grandi autori della letteratura italiana, da Dante a Tasso, fino ai contemporanei come Svevo e Gadda. La notizia della sua scomparsa è stata data, nella serata di ieri, dalla Fondazione Bottari Lattes, di cui dal 2011 al 2014 Squarotti era stato membro nonché presidente onorario.

Allievo del critico Giovanni Getto, da lui aveva ereditato la cattedra di Letteratura italiana dell'Università di Torino, dove nel 1952 si era laureato con una tesi su Giordano Bruno. Per più di trent'anni l'attività di docente si era accompagnata a numerosi studi critici su Giosuè Carducci, Torquato Tasso e Niccolò Machiavelli, oltre che su numerosi autori contemporanei come Italo Svevo e Carlo Emilio Gadda.

Squarotti è stato critico letterario per numerose riviste, come “Tuttolibri”, e dopo la scomparsa di Salvatore Battaglia era divenuto direttore del Grande Dizionario della Lingua Italiana di UTET. Fra le sue opere critiche più famose si ricordano "L'artificio dell'eternità. Studi danteschi" del 1972, "La poesia del Novecento. Morte e trasfigurazione del soggetto" del 1982 e "L'ultimo cuore del novecento. Paesaggi per la poesia" del 2012.

Noto soprattutto per la sua attività accademica, Squarotti amava profondamente la poesia, a cui si dedicava da anni: dal 1960 pubblica, per Rizzoli e Genesi, numerose raccolte, fra le quali "Dalla bocca della balena" (1986), "Dal fondo del tempio" (1999) e "Il giullare di Nôtre-Dame des Neiges", pubblicato nel 2010 per EdilLet.

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