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Crocetta per la Sicilia: “addio al sesso se eletto, sarò sposato con la Sicilia”

Candidato alle elezioni regionali siciliane di ottobre, il primo sindaco omosessuale d’Italia si da alla castità, ai modi temperati, la sobrietà. In tipico stile PD, specie quello degli utlimi mesi: funzionerà?
A cura di Andrea Parrella
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rosariocrocetta

Il candidato a governatore della Regione Sicilia PD Rosario Crocetta, per le prossime elezioni di ottobre comincia da ora, a stretto giro dalle dimissioni di Raffaele Lombardo, la sua campagna elettorale. Sarà appoggiato anche da Udc, Api e Psi: piccola ipotesi di menu per quella che sarà la grande abboffata delle prossime elezioni politiche. Lo fa con un'intervista rilasciata a KlausCondicio (ecco il link al video), il canale Youtube gestito da Klaus Davi,  dispiegando i principali campi tematici sui quali spazierà tutta la campagna, che vanno dal suo orientamento sessuale (Crocetta è stato il primo sindaco d'Italia dichiaratamente omosessuale), allo storico impegno nella lotta alla mafia (al tempo si definì sindaco antimafia per eccellenza).

Klaus Davi preme ad inizio intervista sull'ostilità prevedibile che il popolo siciliano potrebbe nutrire verso l'idea di scegliersi un candidato che non sia eterosessuale. Crocetta risponde con una grassa risata provando ad attutire il peso di questo fattore sul giudizio dei suoi corregionali. Si intuisce subito che la campagna elettorale di Crocetta, sotto questo aspetto, cercherà toni minimalisti anziché l'ostentazione che dovrebbe rendere la sua omosessualità un punto di forza. Anzi, su sollecitazione dello stesso Davi, e partendo da lontano con una dissertazione sul berlusconismo (che non critica totalmente), ammette che la sua attività sessuale rasenti oramai lo zero, vista la sua età, e che la sua ipotetica gestione della regione sarebbe connotata da un atteggiamento serio e morigerato.

Se dovessi diventare presidente della Regione Sicilia dirò addio al sesso e mi considererò sposato con la Sicilia, le siciliane e i siciliani. Guidare la cosa pubblica è come entrare in un convento e non ho neanche più l'età per certe scorribande. [..] La sessualità, sia etero che omo, portata agli estremi, crea effetti di sovraesposizione. Quando si hanno ruoli pubblici si deve essere molto prudenti e molto casti. Quando ero sindaco di Gela mi chiedevano spesso se avessi un compagno o una storia, e io rispondevo: "Niente sesso, siamo sindaci". Figuriamoci se dovessi diventare presidente. Meno male che in questo mi aiuta il fatto che ho una età e il tempo della passioni è finito.

Poi si sofferma sulle sue letture equilibrate, senza comunque risparmiarsi dal dare un giudizio sulla fusione malsana tra sesso e politica che negli ultimi anni si è propagata:

Ora mi piace leggere salmi e i grandi poeti sufi. Berlusconi è stato in sintonia con gli italiani, ha cercato di interpretarne una rivolta contro la politica e poi ha tradito se stesso, e, cosa più grave, ha tradito gli italiani, finendo per rimbarcare un bel po' di riciclati.

Klaus Davi ha poi accennato alla questione antimafia, doverosamente. Crocetta è piuttosto evasivo sul tema della trattativa, argomento caldo di questi mesi estivi. Quando gli viene chiesto se il boss latitante Matteo Messina Denaro (qui il suo probabile identikit), ancora libero, si possa immaginare come la personificazione di un continuum del dialogo tra lo stato e la mafia, l'ex sindaco di Gela si limita ad affermare:

Che possa parlare con qualcuno, singolo, è possibile. Che possa parlare con lo stato in quanto tale lo escludo.

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