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Crisi in Libia: in aumento il prezzo di benzina e gasolio

La crisi libica si riversa sul settore dell’energia: in aumento il prezzo di benzina, gasolio e gpl; a farne le spese sono soprattutto regioni come Campania e Sicilia mentre le compagnia aeree hanno sospeso da giorni i voli per Tripoli.
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aumento prezzi benzina e gasolio

La questione energetica dovuta alla crisi in Libia ha già prodotto i suoi effetti. In questi giorni numerose sono state gli eventi che hanno segnato il tracollo del settore energia: dopo la protesta dei manifestanti di Nalut che hanno minacciato l’Italia di chiudere il gasdotto per non essere intervenuta sulle torture che Gheddafi stava infliggendo al popolo libico, Eni ha deciso di interrompere le attività e svuotato il gasdotto Greenstream.

Le prime conseguenze delle proteste in Libia sono già visibili: soltanto mercoledì l’Istat dava notizia dell’ aumento dell’inflazione e del prezzo della benzina, arrivato alle stelle, e oggi la situazione si fa ancora più critica: un ulteriore rincaro è stato già registrato nel settore carburanti. In particolare, Eni ha aumentato i listini della benzina e del diesel di due centesimi ciascuno; non si tratta però di un’eccezione, perché anche i colossi Q8 e Esso, aumentano i prodotti in questione di un centesimo ciascuno.

L’aumento va ad addizionarsi alle flessioni locali: le regioni che ne fanno maggiormente le spese sono la Campania, per quanto riguarda la benzina verde, arrivata a 1,596 euro al litro, e la Sicilia per il gasolio con 1,469 euro/litro; il gpl invece oscilla tra lo 0,89 e lo 0,99. Ad essere coinvolti dalla crisi che investe la Libia, quarto produttore africano di petrolio, sono anche i trasporti aerei: i titoli delle maggiori compagnie aree perdono valore in Borsa mentre le aziende devono fronteggiare non solo l’aumento del carburante, ma anche la sospensione di numerosi voli aerei alla volta delle città interessate dalla protesta in Libia. Sono sospesi da giorni i collegamenti per Tripoli gestiti da Emirates, British Airways, Lufthansa e Alitalia.

Sul tema è intervenuto il presidente di Figisc Confcommercio, Luca Squeri:

Le quotazioni del greggio Brent hanno superato i 110 dollari/barile, le ultime due chiusure delle sessioni del Platt’s hanno fatto registrare ancora aumenti nell’ordine di 0,010 euro/litro per la benzina e di 0,020 per il gasolio, in parte già assorbite sul prezzo finale: per gli immediati prossimi giorni ci si può attendere un ulteriore incremento tra 1,5 eurocent/litro per il gasolio e 2,0 per la benzina.

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