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Pucci rifiuta la direzione generale dell’Ilva: era stato condannato per il rogo Thyssen

Marco Pucci, condannato a 6 anni e 10 mesi per il rogo ThyssenKrupp in cui persero la vita sette operai, era stato indicato ieri dai commissari del governo direttore generale dell’Ilva di Taranto. Oggi, in una nota, ha comunicato il rifiuto dell’incarico.
A cura di Davide Falcioni
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UPDATE ore 22.50 – Marco Pucci, indicato dai commissari del governo come Direttore Generale dell'Ilva di Taranto, in una nota comunica il rifiuto dell'incarico: "Ringrazio i Commissari per la fiducia che mi hanno mostrato nel nominarmi direttore generale di Ilva per la fase di trasferimento degli asset della società. Tuttavia non ritengo di accettare l’offerta e preferisco attendere l’esito del ricorso in Cassazione sul processo che mi ha visto condannato ingiustamente per il tragico incidente alla Thyssen di Torino. All’epoca – spiega Pucci – ero nel Cda della società senza alcuna delega alla sicurezza e con responsabilità nelle aree commerciali e del marketing. Confido che i giudici supremi sapranno dare il giusto peso alle responsabilità penali personali. Sono tornato – conclude – in Ilva un anno fa e continuerò a collaborare come manager per il risanamento e il rilancio della società".

Può un uomo condannato per il rogo della ThyssenKrupp che tra nel dicembre 2007 causò la morte di sette lavoratori diventare il nuovo direttore generale dell'Ilva di Taranto? Sì, evidentemente, dal momento che Marco Pucci – questo il nome del manager – è stato nominato ieri dai commissari straordinari del governo al vertice dell’acciaieria di Taranto. Pucci è stato condannato dal Tribunale di Torino a 6 anni e 10 mesi insieme all'ad della Thyssen Harald Espenhahn, e altri dirigenti, perché giudicato responsabile della morte dei sette operai a causa delle gravi carenze in tema di sicurezza nella fabbrica. Ebbene, a partire da oggi Marco Pucci guiderà l'Acciaieria di Taranto. Considerato un esperto del settore siderurgico, Pucci è stato AD di Acciai Speciali Terni, dopo una lunga carriera nel gruppo Tyssen. Dal 1990 al 1992 è stato responsabile produzione dell'acciaieria 2 dell'Ilva di Taranto, quindi ha assunto la guida della gestione delle materie prime di Acciai Speciali Terni (Ast), allora ancora Gruppo Ilva. Dopo l'esperienza come Ceo di Terninox e di Ast e da presidente del Centro Inox, nel 2014 è tornato in Ilva.

La nomina dell'ex ThyssenKrupp alla guida dell'Ilva è stata fortemente criticata da Legambiente e dal Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti del capoluogo jonico, che hanno ricordato come Pucci rischi di finire in carcere in caso di pronuncia definitiva della Cassazione. "Si tratta di una nomina incredibile, assurda. Qual è la ‘ratio' che ha guidato i commissari nella scelta di una figura così ‘imbarazzante'?", si chiedono gli ambientalisti. "Non ci sono altri manager altrettanto preparati in circolazione? Ci sembra davvero intollerabile per il direttore generale di un’azienda che dovrebbe metter mano alle più importanti prescrizioni dell’Aia ed una possibile riconversione degli impianti o di una parte di essi".

Ma sul piede di guerra sono anche i parenti delle vittime della strage della ThyssenKrupp: "È una nomina scandalosa. Siamo schifati. È ridicolo, si dà un ruolo di tale importanza a una persona sotto processo per un fatto così grave. Ma non siamo stupiti né per nulla meravigliati: siamo in Italia, ne abbiamo viste e sentite di tutti i colori…". Marco Pucci  è stato nominato dai commissari straordinari Piero Gnudi, Enrico Laghi e Corrado Carrubba e subentra a Massimo Rosini.

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