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Come funzionano le Parlamentarie M5s e perché Di Maio e Grillo scelgono i candidati nei collegi

Gli attivisti del Movimento 5 Stelle sono chiamati al voto per le Parlamentarie: potranno indicare tre preferenze per ogni collegio per indicare i candidati nei collegi plurinominali. Come funziona la scelta dei candidati del M5s nelle liste bloccate e come funziona nel caso dei collegi uninominali.
A cura di Stefano Rizzuti
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Due giorni per scegliere il candidato nelle liste proporzionali della propria circoscrizione: da oggi gli attivisti del Movimento 5 Stelle possono votare i loro candidati attraverso la piattaforma Rousseau in vista delle elezioni politiche del 4 marzo. Le parlamentarie hanno preso il via questa mattina alle 10: si potrà votare stasera fino alle 21 e di nuovo domani dalle 10 alle 21. Ma non sono escluse proroghe, nel caso in cui “l’effetto di coda virtuale ai seggi nelle ultime ore crei difficoltà ad accedere al sito”. In tal caso sarà possibile votare anche dalle 10 alle 14 di giovedì 18 gennaio.

Sul blog di Grillo è stato pubblicato questa mattina un appello al voto per scegliere attraverso “un metodo democratico e all’avanguardia” i candidati nei collegi plurinominali: “La votazione online e diretta da parte dei nostri iscritti”. Seguendo regole che secondo il Movimento “evitano i voltagabbana e gli approfittatori” con la sottoscrizione dello statuto e del codice etico.

Parlamentarie: come si scelgono i candidati nelle liste plurinominali

Le Parlamentarie si svolgono sulla base dei collegi parlamentari: ogni iscritto del collegio di riferimento può esprimere fino a tre preferenze a favore dei candidati. I collegi vengono divisi in due: quelli singoli riguardano i comuni rappresentati da un solo collegio. Quelli definiti “metropolitani” riguardano i comuni in cui c’è più di un collegio e in questo caso gli attivisti votano i candidati di tutti i collegi di quel comune. Per quanto riguarda i collegi singoli la lista verrà formata sulla base delle preferenze ricevute dai candidati, alternandoli per genere. Per i collegi metropolitani, invece, la formazione della lista è più complessa: sarà stilata secondo l’ordine di preferenza alternando i collegi ma partendo dal più popoloso per arrivare al meno popoloso e basandosi, a partire dalla seconda posizione di ogni collegio, sull’alternanza di genere.

Per quanto riguarda l’età dei candidati, il capo politico (ovvero Luigi Di Maio) può decidere di designare come candidati alla Camera persone con più di 40 anni, nonostante in teoria sia previsto che gli ultraquarantenni partecipino alla sfida elettorale al Senato. Le liste vengono formate sulla base delle preferenze ottenute: chi ottiene più voti è primo in lista, semplicemente. I candidati possono partecipare alle Parlamentarie solo nel loro collegio di residenza.

A votare oggi e domani potranno essere tutti gli iscritti alla nuova associazione MoVimento 5 Stelle con documento certificato. Ogni iscritto potrà esprimere tre preferenze per i candidati nel proprio collegio plurinominale alla Camera e tre preferenze per quelli nel proprio collegio plurinominale al Senato.

I collegi uninominali: scelgono i vertici

In questa tornata elettorale il MoVimento ha aperto a una importante novità: possono presentare la loro autocandidatura anche esponenti della società civile non iscritti precedentemente al M5s: è il caso, per esempio, di personaggi come i giornalisti Emilio Carelli e Gianluigi Paragone o come l’uomo simbolo della Concordia Gregorio De Falco. L'idea sembra essere quella di puntare anche su volti noti, forse soprattutto nei collegi uninominali. A decidere chi saranno i candidati nei collegi uninominali sarà il capo politico, previa concertazione con il garante. Ovvero Luigi Di Maio e Beppe Grillo. A loro spetta il compito di provvedere alla “collocazione dei candidati nei singoli collegi uninominali rispettando il criterio della residenza, del domicilio personale o professionale e del centro principale degli interessi vitali della persona nel collegio plurinominale di riferimento”. Quindi sono minori le restrizioni rispetto alle candidature nei plurinominali dove è necessario il requisito della residenza.

I candidati potranno essere scelti anche tra coloro che hanno avanzato la loro candidatura nei collegi plurinominali. Anche in questo caso il capo politico può decidere di concedere deroghe ai limiti d’età previsti (no over 40 alla Camera).

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