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Civati pronto allo strappo: “Inutile aspettare che Renzi cambi verso”

Anche Pippo Civati interviene nella polemica che ha coinvolto Maurizio Landini ed alcuni esponenti del Governo, con una riflessione sul “che fare a sinistra”…
A cura di Redazione
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Nella giornata di ieri, il Presidente del Consiglio Matteo Renzi aveva risposto con una mezza battuta all’ipotesi che Maurizio Landini decidesse di scendere in campo con un progetto politico alternativo, ipotizzando che dietro questa scelta ci fosse la “sconfitta” come leader sindacale. Per la verità lo stesso Landini aveva precisato come il “titolone” del Fattoquotidiano su un suo imminente impegno in politica fosse poco proporzionato al tenore delle sue dichiarazioni, che si focalizzavano soprattutto sulla necessità di una “riflessione” a sinistra: dunque, nessuna discesa in campo come leader politico ma la partecipazione alla “ampia discussione” apertasi tra le forze alternative al renzismo.

Nel dibattito interviene ora anche Pippo Civati, con un post pubblicato sul suo blog che segna probabilmente in qualche modo un punto di svolta nel suo stesso percorso politico. In primo luogo perché Civati ribadisce il suo giudizio profondamente negativo sul primo anno di Governo Renzi:

La critica del programma di Renzi è tutto sommato facile: le riforme sono di pessima qualità; Jobs Act in italiano significa libertà di licenziamento (individuale e, lo scopriamo senza alcuna sorpresa, anche collettiva); sotto gli 80 euro (per tutti coloro che versano in condizioni di povertà) non c'è nemmeno un euro; il welfare è senza risorse aggiuntive, nonostante i proclami; i Comuni sono allo stremo (le province sono stremate già); sulle norme per la legalità si fatica a vedere una svolta; sui diritti si parla della proposta dei moderati sulle unioni civili e sulla cittadinanza (il nostro programma diceva altre cose, anche su questo); ci si aspettava molto dalle liberalizzazioni, ma la montagna ha partorito il lenzuolino (Bersani era Einaudi, a confronto); lo Sblocca Italia è stato raccontato perfettamente da Iacona, ieri sera, e da molti altri, nei mesi scorsi; il Pd nel frattempo imbarca tutti quanti, con punte di notevole azzardo in Sicilia (notizia delle ultime ore).

In più Civati ritorna sulla questione dell’alternativa a sinistra (peraltro il suo progetto “Possibile” è in campo da tempo), anticipando la volontà di incontrare Landini nei prossimi giorni e invitando “tutti quelli che si interrogano sulla questione” a fare altrettanto. Poi l’affondo, che suona come un ulteriore strappo rispetto alla linea del segretario del Partito Democratico: “Senza ricamarci su, ma scrivendo un progetto politico intorno al quale misurarsi, che metta in discussione (davvero) le (altre) minoranze del Pd, che hanno molto traccheggiato, nella speranza che il premier cambiasse verso. Ma lui, il verso non lo cambia. Anche se è sbagliato”.

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