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Cina, scontro tra petroliera e cargo: 32 dispersi. Rischio esplosione e disastro ambientale

La nave cisterna iraniana Sanchi ha a bordo 136.000 tonnellate di condensato, una versione ultraleggera, altamente tossica e molto più esplosiva rispetto al normale greggio. Ancora dispersi i membri dell’equipaggio.
A cura di Biagio Chiariello
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C’è il pericolo di un vero e proprio disastro ambientale nel Mar Cinese Orientale. La petroliera iraniana Sanchi, scontratasi sabato in tarda serata sera col mercantile CF Crystal di Hong Kong, continua a perdere petrolio da due giorni. Secondo la tv statale di Pechino, Cctv, che cita l'allarme lanciato dalle autorità locali, la nave cisterna è “a rischio esplosione”. I pompieri impegnati nelle operazioni di spegnimento non sono ancora riusciti ad avere la meglio sulle fiamme che ormai da 48 ore imperversano a bordo dello scafo. I membri dell'equipaggio, 30 iraniani e due bengalesi, rimangono dispersi, anche e soprattutto perché i soccorritori che tentano di raggiungere la zona vengono puntualmente respinti dalle nubi tossiche, ha confermato il ministero dei trasporti. A ciò si aggiunga la vastità dell’area in cui vengono effettuate le ricerche: circa 12.350 chilometri quadrati.

La Sanchi, registrata a Panama, era diretta in Corea del Sud ma si è scontrata con il mercantile di Hong Kong a circa 160 miglia al largo di Shanghai, in una dinamica ancora poco chiara. La nave – 274 metri di altezza e 899 piedi di altezza – trasportava circa 136mila tonnellate di petrolio condensato (cioè circa un milione di barili che ai prezzi correnti vale quasi 60 milioni di dollari). L’altra imbarcazione è stata danneggiata ma "senza mettere a repentaglio la sicurezza della nave" ed i suoi 21 uomini di equipaggio, tutti cinesi, sono in salvo. Al momento non è ancora stata stimata con precisione la marea nera causata dal greggio fuoriuscito dalle stive della petroliera ma potrebbe essere la peggiore dal 1991. C’è peraltro da dire che il condensato è un petrolio raffinato ultraleggero che si trova sotto forma di gas all'interno di serbatoi ad alta pressione e si liquefa una volta estratto. È altamente tossico e notevolmente più esplosivo rispetto al normale greggio.

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