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Chiara Appendino indagata per falso in atto pubblico: “Sono serena e pronta a collaborare”

La sindaca di Torino Chiara Appendino ha ricevuto un avviso di garanzia per la vicenda Ream: l’ipotesi di reato è quella di falso in atto pubblico. “Sono assolutamente serena e pronta a collaborare con la magistratura”, scrive su Facebook annunciando di essere indagata.
A cura di Stefano Rizzuti
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La sindaca di Torino Chiara Appendino ha ricevuto un avviso di garanzia per la vicenda Ream. A comunicarlo, attraverso il suo profilo Facebook, è la stessa sindaca del MoVimento 5 Stelle. “Vi comunico che mi è appena stato notificato un avviso di garanzia dalla Procura di Torino per la vicenda Ream”, ha annunciato sul social network.

Appendino si dice serena e pronta a collaborare con la magistratura, “certa di aver sempre perseguito con il massimo rigore l'interesse della Città e dei torinesi”. La sindaca di Torino spiega di voler “essere ascoltata il prima possibile al fine di chiarire tutti gli aspetti di una vicenda complessa relativa all’individuazione dell’esercizio di bilancio al quale imputare un debito che questa Amministrazione mai ha voluto nascondere”.

Accusata di falso in atto pubblico per la vicenda Ream

Secondo quanto riportato da alcune agenzie di stampa, l’accusa a carico dell’Appendino sarebbe falso in atto pubblico. La stessa ipotesi di reato per l’assessore al Bilancio Sergio Rolando: anche lui avrebbe ricevuto un avviso di garanzia, oggi, nell’ambito dell’inchiesta su Ream Westinghouse. L’indagine riguarderebbe le decisioni che hanno portato a non iscrivere a bilancio la restituzione dei cinque milioni di euro di caparra dovute alla Ream in seguito all’annullamento del progetto sull’area ex Westinghouse. L'inchiesta è stata aperta dal pm Marco Gianoglio. La Ream è una partecipata della Fondazione Crt che nel 2012 aveva acquisito il diritto di prelazione su quell'area.

La questione riguarda un debito da cinque milioni di euro che è stato cancellato dal bilancio. Il debito risale alla precedente amministrazione, quella guidata da Piero Fassino: la società Ream aveva anticipato la somma per ottenere il diritto di prelazione sulla realizzazione di un centro commerciale sull'area ex Westinghouse. Questa cifra doveva essere restituita nel 2017. La vicenda riguarda anche il capo di gabinetto Paolo Giordana – anche lui indagato – che, secondo quanto risulta dalle carte della procura, avrebbe chiesto insieme alla sindaca di cambiare le cifre posticipando di un anno il debito. L'operazione era stata ritenuta illegittima da Stefano Lo Russo, capogruppo in consiglio comunale del Pd, e da Alberto Morano, del centrodestra. Hanno così presentato un esposto in procura arrivando all'apertura dell'inchiesta che oggi vede indagati la sindaca e l'assessore al Bilancio.

Le reazioni: M5s sereno, Pd garantista

Il deputato del MoVimento 5 Stelle Danilo Toninelli ha subito preso le difese della sindaca di Torino: "È complicato, conosco perfettamente Chiara e non sarebbe in grado neppure di prelevare una caramella a un altro bambino per darla a suo figlio". Secondo Toninelli, nel M5s "c'è totale serenità e tranquillità. Sarà sicuramente un atto dovuto che risale alla precedente amministrazione. Chiara è una ragazza straordinaria". In merito alla possibilità che Appendino si autosospenda, Toninelli commenta: "Finché non capiamo di cosa si tratta non capiamo". "Meno male che sappiamo di poter contare su una magistratura indipendente, che non si fa influenzare dai politicanti di ieri", afferma Alfonso Bonafede, deputato del M5s che fa riferimento agli esposti presentati dalle forze politiche di opposizione.

Il senatore del Pd Stefano Esposito ha commentato la notizia dell'avviso di garanzia ricevuto dalla sindaca di Torino parlando di "massimo garantismo anche per lei: noi non siamo grillini", ha scritto su Twitter. Un altro senatore del Pd, Andrea Marcucci, ribadisce che il Pd è "garantista" ma sottolinea anche che per il "giustizialismo 5 Stelle è un altro duro colpo".

La Lega Nord chiede l'autosospensione della sindaca: "Siamo garantisti sempre, ma da chi ha preso voti urlando onestà facendo la campagna elettorale sventolando cappi e manette, ci aspettiamo se non le dimissioni almeno una autosospensione da sindaco", secondo quanto dichiarato dal capogruppo in consiglio comunale a Torino della Lega, Fabrizio Ricca. "La coerenza prima di tutto".

Maurizio Lupi, coordinatore di Ap, non chiede le dimissioni della Appendino: "Secondo noi deve fare solo una cosa, governare bene, ciò che non stanno facendo né lei né Raggi. A Di Maio e ai 5 Stelle diciamo solo attenzione, attenzione, attenzione. Il doppiopesismo non vale e chi è causa del suo destino pianga se stesso".

La difesa della sindaca Appendino

La sindaca di Torino, assessore al Bilancio Sergio Rolando e il capo di Gabinetto Paolo Giordana hanno chiesto e ottenuto di essere ascoltati oggi pomeriggio dal procuratore Marco Gianoglio per chiarire la loro posizione e consegnare della documentazione, spiegando contenuti e natura della medesima, e la rilevanza connessa ai fatti oggetto di indagine. Lo ha precisato una nota della Città di Torino. L'audizione dovrebbe svolgersi negli uffici del Palazzo di Giustizia.

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