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Caos Perugina, la Nestlé dice addio alle caramelle Rossana? Lavoratori in sciopero

Le caramelle rosse e la pasticceria a marchio ‘Ore liete’, prodotti storici della Perugina, potrebbe presto passare di mano, almeno secondo le indiscrezioni di stampa. L’azienda però smentisce e parla di un piano per il rilancio del marchio.
A cura di B. C.
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Nestlé avrebbe deciso di mettere in vendita le caramelle Rossana e il marchio ‘Ore liete’, dopo averle acquistate nel '88 insieme alla Perugina. L’indiscrezione è riportata dal Corriere della Sera alla vigilia dell’importante incontro in cui l’azienda presenterà la proposta di piano industriale. Una notizia che non è stata presa bene dai lavoratori dello stabilimento di San Sisto: proclamata un’ora di sciopero a fine turno, per tutta la giornata: “La Rsu e i lavoratori – si legge in una nota – non accettano giochi e speculazioni in vista di un appuntamento di fondamentale importanza per il futuro del sito produttivo. Il mantenimento di corrette relazioni industriali è essenziale per avviare un confronto leale tra le parti. In questo modo, invece, si parte molto male”.

Le caramelle Rossana e la pasticceria a marchio ‘Ore liete’ sono prodotti storici della Perugina: la caramella rossa, come ricorda il Corsera, fu lanciata nel 1926 per rendere omaggio alla dama amata da Cyrano de Bergerac. “Con tutta probabilità – è scritto ancora – in quelle di gruppi industriali come Sperlari, Ambrosoli, Elah, Dufour Novi e Perfetti, visto che la Nestlè, affiancato dall’advisor Vitale & Co, cederà solo i marchi e non le produzioni. Il gruppo alimentare guidato dal ceo Paul Bulcke è un investitore storico in Italia, dove è presente con Sanpellegrino, Purina, Nespresso e Nutrition che impiegano circa 5.500 dipendenti in 16 stabilimenti, con ricavi di 2 miliardi. Ma il calo dei consumi ha messo sotto pressione i margini delle attività italiane. Da qui la decisione di non disperdere energie su business secondari in fatto di taglia e concentrarsi sul cioccolato. Il perimetro in vendita produce infatti un giro d’affari di poco superiore a 20 milioni”.

Sull’incontro di oggi  sindacati e Rsu confermano il loro spirito costruttivo. “Ci presenteremo come programmato – spiega Michele Greco della Flai Cgil – mantenendo le nostre posizioni condivise con i lavoratori in assemblea. Certo, così la trattativa parte ancora di più in salita per quella che è una decisione su cui non siamo d’accordo e che viene fatta trapelare in modo così irrituale il giorno prima dell’incontro. Noi chiediamo sostenibilità occupazionale e sviluppo per San Sisto, cose che male si conciliano con queste decisioni ma saremo comunque ancora una volta costruttivi e coerenti. Se l’azienda vorrà dare un taglio più vertenziale siamo pronti a reagire, come abbiamo dimostrato oggi. Ogni decisione, comunque, sarà presa in fabbrica con i lavoratori dopo l’incontro”.

AGGIORNAMENTO: La Nestlè, con un comunicato precisa i contorni dell'operazione e smentisce si tratti di uno smantellamento della produzione. Anzi:

Nuova prospettiva internazionale per Baci® Perugina®: è questo l’orizzonte in cui si muove il piano di sviluppo da oltre 60 milioni di euro iniziali in tre anni, le cui linee guida sono state presentate oggi dai manager di Nestlé Italiana ai sindacati presso la sede di Confindustria Umbria a Perugia.

Il piano punta a potenziare lo stabilimento di San Sisto per confermarne la posizione come uno dei poli produttivi di eccellenza del cioccolato all’interno del gruppo Nestlé, per rafforzare la posizione dello storico marchio in Italia e per fare di Perugina® un simbolo del “Made in Italy” in tutto il mondo, come accaduto nel settore delle acque per il marchio S. Pellegrino®. La strategia di sviluppo commerciale è indirizzata dunque non soltanto al mercato interno, ma anche alla crescita nei mercati esteri con interessanti opportunità di contro-stagionalità della produzione.

L’impegno è dunque quello di voler fare di questi prodotti – tra i più amati e iconici dell’arte cioccolatiera e dolciaria – un simbolo dell’eccellenza italiana nel mondo; i dirigenti di Nestlé Italiana hanno illustrato i passi per traghettare il brand verso questo ambizioso obiettivo.

[…] A supporto del piano di sviluppo del business, una parte degli investimenti è destinata all’ammodernamento dello stabilimento Perugina di San Sisto: circa 15 milioni di euro sono infatti destinati a introdurre nuove tecnologie e un modello organizzativo avanzato così da consentire al sito di rispondere alle necessità di mercati sempre più sfidanti. Già oggi il 40% dei volumi prodotti a San Sisto è destinato ai mercati esteri con le tavolette di cioccolato Nestlé per tutta l’Europa. Il piano di ammodernamento aiuterà ora a far recuperare allo stabilimento la competitività necessaria a sostenere il piano di espansione del business.

La fabbrica di San Sisto si focalizzerà quindi sulla produzione core dell’azienda, il cioccolato di eccellenza: al cuore di questa strategia saranno i Baci® Perugina®, una delle praline di maggior successo in Italia, anche grazie al forte sostegno delle innovative campagne di marketing e comunicazione e che ha ora l’ambizioso, ma realistico, obiettivo di diventare una pralina di riferimento per i consumatori di tutto il mondo.

“Il Gruppo crede fortemente nello storico marchio e il piano lo dimostra, perché mira a farlo crescere in Italia e in tutto il mondo – ha dichiarato Leo Wencel, Capo Mercato Gruppo Nestlé in Italia – Per questo abbiamo messo in campo importanti investimenti e una squadra composta da manager forti di risultati significativi in operazioni di riposizionamento e aumento delle vendite nel mercato italiano e internazionale. Siamo orgogliosi di poter dare il nostro contributo nel  confermare Perugia come capitale italiana del cioccolato, anche a livello internazionale”.

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