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Canone Rai, come fare la richiesta di esenzione ed evitare di pagare 2 volte

Leggendo il regolamento approvato domenica scorsa dal Mise si evince che per ottenere l’esenzione dal pagamento del Canone Rai bisogna aver inoltrato la disdetta utilizzando i modelli approvati dal 24 marzo di quest’anno in poi. E per chi ha inoltrato la domanda prima di quella data?
A cura di Charlotte Matteini
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Manca ormai poco al pagamento della prima tranche di 70 euro del nuovo Canone Rai in bolletta, ma nonostante le rassicurazioni e le circolati dell'Agenzia delle Entrate sembra esserci la concreta possibilità che possano sorgere dei disguidi per molti cittadini che hanno effettuato la disdetta prima del 24 marzo. Secondo indiscrezioni, infatti, il regolamento definitivamente approvato dal Ministero dello Sviluppo Economico la scorsa settimana prevede l'esenzione dal pagamento della tassa di possesso per gli apparecchi atti a ricevere segnali radiotelevisivi solo per quei contribuenti che hanno correttamente dato disdetta, quindi dichiarato di non possedere televisioni et similia, utilizzando il modello approvato il 24 marzo dall'Agenzia delle Entrate, oltre alle successive modifiche.

E cosa succede, quindi, a chi ha dato la disdetta prima di questa data? Probabilmente il prossimo luglio si vedrà recapitare la bolletta della luce aumentata di 70 euro, cifra corrispondente alle prime 7 rate di canone da corrispondere per l'anno 2016. Quest'ultima è solo un'ipotesi avanzata da alcune associazioni dei consumatori che, leggendo il regolamento del Mise, hanno sollevato il caso.

Ma alcuni disguidi potrebbero sorgere anche per altre categorie di contribuenti. Nel caso di cittadini che abbiano più utenze elettriche intestate, il rimpallo dei dati tra i vari uffici tecnici implicati nell'emissione della bolletta integrata al Canone potrebbe causare disagi. La certezza che le banche dati riescano a non scambiare per due persone diverse un intestatario di due o più utenze elettriche sembra non esserci attualmente, infatti. Anche nel caso si commettano errori nella compilazione dei moduli previsti per chiedere l'esenzione è probabile che questo possa portare all'emissione di una richiesta di pagamento del Canone che in realtà non sarebbe dovuta.

Nel caso in cui il contribuente dovesse trovarsi a pagare una somma non dovuta, come può richiedere il rimborso? Questo punto sembra non essere stato ancora risolto. Leggendo il regolamento, infatti, non si trova alcuna disposizione che stabilisca le regole da rispettare per poter presentare la domanda per il rimborso delle cifre indebitamente pagate. L'Agenzia delle Entrate, infatti, avrà tempo fino al 3 agosto per redigere il provvedimento dedicato.

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