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Brindisi, tra i canneti della riserva spunta un teschio umano con una scritta a penna

Un teschio umano che reca una scritta a penna sulla parte anteriore è stato trovato nei pressi del Canale Reale all’interno dell’oasi marina protetta di Torre Guaceto, nella provincia di Brindisi. Poiché non sono stati trovati altri resti ossei nei dintorni si escludono per il momento episodi di violenza.
A cura di Susanna Picone
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Macabro ritrovamento tra i canneti dell'oasi marina protetta di Torre Guaceto, nella provincia di Brindisi. Nei pressi del Canale Reale, all’interno della riserva naturale, nella mattinata di venerdì 10 maggio è stato trovato un teschio umano. Sul posto si è recata la polizia con il supporto degli esperti della scientifica. Dai primi accertamenti, è emerso che il cranio non risalirebbe a un'epoca molto antica e dato che non sono stati trovati altri resti ossei nei dintorni per il momento sarebbero escluse ipotesi di episodi di violenza. Il teschio ha inoltre una particolarità: sulla parte anteriore presenta una scritta a penna che lascerebbe pensare alla catalogazione che si effettua nei laboratori di anatomopatologia medica. Il teschio era nascosto fra i canneti della Riserva naturale Torre Guaceto, una riserva naturale statale situata sulla costa adriatica dell'alto Salento, a pochi chilometri dai centri di Carovigno e San Vito dei Normanni, nel Brindisino.

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Il teschio umano trovato tra i canneti – La macabra scoperta è stata fatta durante l’attività di sfalcio dei canneti effettuata nell’area dei laghetti, sul versante che ricade nell’agro del Comune di Brindisi: a quanto si apprende il teschio era poggiato sulla palude, come se qualcuno lo avesse messo in quel posto intenzionalmente. Il personale del consorzio di gestione dell’oasi ha subito informato dell’accaduto le forze dell’ordine poi intervenute sul posto. Posto sotto sequestro, il teschio verrà adesso sottoposto ad accurate analisi forensi.

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