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Beauty Contest: il Governo azzera tutto, frequenze tv all’asta

Il Ministro Passera conferma che il Governo è pronto ad annullare definitivamente il beauty contest voluto dal precedente Esecutivo e ad indire una normale asta per l’assegnazione delle nuove frequenze televisive.
A cura di Antonio Palma
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Il Ministro Passera conferma che il Governo è pronto ad annullare definitivamente il beauty contest voluto dal precedente Esecutivo e ad indire una normale asta per l'assegnazione delle nuove frequenze televisive.

Nessuna frequenza tv sarà assegnata gratis e il beauty contest sarà completamente azzerato, sono queste le decisioni del Governo annunciate dal Ministro dello sviluppo Corrado Passera al quotidiano Repubblica. Una notizia che già era nell'area viste le precedenti dichiarazioni del Ministro e dello stesso Monti che avevano sospeso il beauty contest all'inizio dell'anno in attesa di un'ulteriore verifica dei dati.

Assegnazione delle frequenze a pacchetti – Il tempo di riflessione che il Governo si era dato scadrà tra una decina di giorni, ma ormai la decisione sembra presa. Nessun regalo di beni di Stato alle televisioni, ma i vari multiplex da aggiudicare dovranno essere assegnati attraverso una regolare asta in cui le nuove frequenze tv saranno divise in pacchetti dalla durata variabile. Questo anche perché le delibere europee e internazionali, a cui il Governo vuole rifarsi, vanno nel senso di riservare una parte delle frequenze per l'accesso ad internet a banda larga.

Gli introiti per lo Stato – Secondo gli ultimi calcoli, con la cancellazione del Beauty contest e la messa all'asta delle frequenze, per lo Stato ci potrebbe essere un introito di circa 1.2 miliardi di euro, una soma considerevole per i bilanci pubblici soprattutto in periodi di crisi. Una somma che in gran parte deriverebbe proprio dalla banda larga a 700 MHz che permetterebbe agli operatori telefonici di ampliare il loro mercato, mentre molto meno si prevede di incassare dalle restanti frequenze tv da assegnare. Da questo punto di vista in molti pensano ad un'assegnazione delle frequenze a banda larga per un periodo limitato di tre anni per arrivare al 2015 quando entreranno in vigore le nuove disposizioni decise alla Conferenza mondiale di Ginevra, con l'assegnazione delle frequenze anche alla banda larga mobile.

I dubbi sui contenziosi delle emittenti – In realtà il calcolo economico è parziale in quanto l'abolizione del beauty contest porterà sicuramente ad altri contenziosi giudiziari per le emittenti televisive come Mediaset che puntavano sul beauty contest e che avevano versato un deposito cauzionale. Confalonieri aveva già promesso ricorsi nelle sedi opportune, ma anche Europa 7 ad esempio era ricorsa all'Ue contro la sospensione del Beauty contest. Anche questa decisione dunque sarà una battaglia dopo le accuse di conflitto di interesse nei confronti del precedente Esecutivo che aveva deciso di assegnare le dieci frequenze gratuitamente a determinate emittenti con precisi requisiti, tra cui la stessa azienda della famiglia Berlusconi.

Il percorso del decreto legge – Neanche il percorso politico e legislativo sembra privo di ostacoli per il Governo. Lo strumento che l'esecutivo intende adottare, infatti, è un decreto legge che prima di essere convertito definitivamente in legge dovrà passare al vaglio del Parlamento e dovrà essere accettato dalle forze politiche tra cui gli stessi esponenti che hanno varato il beauty contest. Lo stesso provvedimento dovrà poi anche passare dalla Commissione europea che più volte ha chiesto all'Italia maggiore concorrenza in merito alle frequenze televisive.

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