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Vaccini ai tossicodipendenti per dare green pass a no vax: “Fino a tre dosi in un mese per 50 euro”

Fino a tre dosi in un mese pagate 50 euro. È questo il prezzo con cui convincevano diversi tossicodipendenti nel Catanese a vaccinarsi con documenti falsi per ottenere Green pass da dare poi ai no vax.
A cura di Chiara Ammendola
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Una delle persone pagate per iniettarsi il vaccino al posto di un no vax
Una delle persone pagate per iniettarsi il vaccino al posto di un no vax

Si vaccinavano in cambio di 50 euro o qualche dosa di droga, poi una volta ottenuto il Green pass lo cedevano al no vax di turno che si era rivolto alla banda di criminali per ottenere la certificazione in maniera illegale. È un sistema complesso quello messo in piedi dall'organizzazione criminale smantellata dai carabinieri del comando provinciale di Catania nell'ambito dell'operazione ‘9×21'.

“Tutto è partito da una rapina – spiega a Fanpage.it il Maggiore Giuseppe Anobile, Comandante della compagnia carabinieri di Gravina di Catania – che ci ha portato, attraverso delle intercettazioni telefoniche, a capire che questo gruppo reclutava sia dei no vax che quelle che potremmo definire ‘cavie' da sottoporre a vaccinazione”.

Maggiore Giuseppe Anobile, Comandante della compagnia carabinieri di Gravina di Catania
Maggiore Giuseppe Anobile, Comandante della compagnia carabinieri di Gravina di Catania

Sono 17 indagati, di cui 9 destinatari di misura cautelare. L'accusa è di rapina aggravata, sequestro di persona, fabbricazione, porto e compravendita di armi clandestine, falso materiale, cessione di stupefacenti e ricettazione. Secondo quanto emerso dalle indagini gli appartenenti all'organizzazione avevano messo in piedi un sistema per ottenere e poi vendere Green pass ai no vax sfruttando la dipendenza da sostanze stupefacenti di diverse persone.

“Attraverso le indagini, che sono andate avanti da gennaio a maggio, abbiamo scoperto che falsificavano i documenti d'identità per ottenere la vaccinazione delle cavie – continua il comandante – erano documenti falsificati in maniera molto grossolana, ciò nonostante a causa dell'elevato numero di persone negli hub dei vaccini e quindi degli scarni controlli sono riusciti a non farsi beccare”.

A capo dell'organizzazione secondo gli inquirenti c'era Salvatore Natale Mirabella, 33 anni: lui avrebbe procacciato sia i no vax che le cavie. I primi si rivolgevano a lui per ottenere la certificazione illegalmente, pagando una cifra di circa 300 euro. E così "gli appartenenti all'organizzazione accompagnavano queste persone, tutte con problemi di tossicodipendenza, a vaccinarsi, in cambio di 50 euro o di sostanza stupefacente. In un caso è stato appurato che una delle ‘cavie' si è vaccinata tre volte in un mese", prosegue Anobile.

“La nostra attività di indagine è durata pochi mesi – spiega il comandante – e siamo riusciti a individuare sei episodi, ma visto il metodo rodato, pensiamo ce ne siano molti di più. Tra i no vax si era infatti sparsa la voce ed erano in molti a rivolgersi a Mirabella”.

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