“Una libera interpretazione della foto”: cosa sappiamo della presunta impronta nel sangue di casa Poggi

Nel giorno del via ufficiale all'incidente probatorio sul delitto di Garlasco si stanno riprendendo in considerazione tutti i reperti, le tracce e le impronte emerse nei vari accertamenti di questi 18 anni. Ci sono certezze su questo caso, è bene ricordarlo sempre: a uccidere Chiara Poggi è stato il suo fidanzato Alberto Stasi, condannato a 16 anni di carcere con una sentenza in via definitiva. Oggi però il caso è stato riaperto dalla Procura di Pavia che ha indagato Andrea Sempio per omicidio in concorso con ignoti o con lo stesso Stasi. Da qui l'ipotesi che sia stata più di una persona a uccidere Chiara? Non per forza. O meglio, essendoci già una condanna in via definitiva non si può aprire un fascicolo sullo stesso caso e con lo stesso capo di imputazione di Stasi. Ecco quindi spiegato il "concorso".
Resta però anche il fatto che i dubbi ci sono e per questo si è tornati a indagare e a fare tutte le verifiche anche genetiche del caso. A sollevare sospetti potrebbe essere anche una traccia nel sangue che potrebbe corrispondere all'impronta di una scarpa. Forse un'impronta di scarpa impressa mentre il sangue era ancora fresco? Forse una traccia che ora potrebbe tornare utile alle indagini? Al momento nulla di certo anche perché – secondo fonti investigative di Fanpage.it – potrebbe trattarsi di una libera interpretazione delle foto dei sopralluoghi di allora. Nulla di più, nulla di meno.
Per saperne qualcosa bisognerà attendere quanto emergerà dalla mappatura dei tecnici del Ris di Cagliari e dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Milano che nei giorni scorsi hanno fatto un sopralluogo nella casa di Garlasco, ovvero dove è avvenuto omicidio e dove ancora oggi vivono i genitori di Chiara Poggi. L'obiettivo della nuova ispezione era quello di riprodurre in 3D – tramite laser scanner – l'interno e l'esterno della casa:
"Presupponiamo – aveva spiegato a Fanpage.it Dario Redaelli, il consulente della famiglia Poggi presente durante il sopralluogo – che i tecnici del Ris abbiamo voluto procedere alla scansione con laser scanner di quella che fu la scena del crimine per poter collocare correttamente quelle che sono le tracce, non solo di sangue, rinvenuta all'epoca. Pensiamo all'impronta 33 (quella che recentemente è stata attribuita all'attuale indagato Andrea Sempio): sarà necessario dargli una precisa collocazione sulla parete destra delle scale dove è stato trovato il corpo di Chiara Poggi. In passato questa impronta non è stata triangolata, ovvero non è stata eseguita la tecnica di misurazione che consentirà oggi di riposizionare perfettamente un oggetto o un reperto, come in questo caso, a distanza di tempo. In questi anni abbiamo avuto unicamente delle foto che non ci danno la posizione precisa, citano solo un punto approssimativo".