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Un poliziotto avrebbe finto di essere in malattia per gestire la sua pizzeria: a processo

Avrebbe detto di essere malato presentando un certificato medico per gestire, nei periodi di assenza da lavoro, la sua seconda attività: una pizzeria in un centro commerciale. Un poliziotto dovrà ora difendersi dall’accusa di truffa nel processo che inizierà il 16 giugno. Secondo l’accusa, l’uomo avrebbe approfittato del periodo concesso per dedicarsi maggiormente al suo locale.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Avrebbe presentato certificati medici che lo davano per malato per giustificare l'assenza dal suo posto di lavoro. Secondo l'accusa presentata contro di lui dal tribunale, avrebbe finto di soffrire di lombosciatalgia acuta da ernia discale per non svolgere il suo compito da assistente capo della Polizia di Stato, nella sezione Autostradale di Verona. L'imputato si è assentato per malattia dal servizio, presentando un certificato medico, mentre in realtà secondo l'accusa, l'agente svolgeva invece di fatto il ruolo di amministratore di una pizzeria in un centro commerciale di Affi. Il processo nei confronti del poliziotto accusato inizierà il 16 giugno: dovrà rispondere di truffa ai danni della Polizia di Stato e dell'Inps. Nessuna delle due si sarebbe costituita parte civile per il momento.

Sempre secondo l'accusa, i fatti si sarebbero svolti a Villafranca nel 2019 tra il mese di marzo e giugno. L'agente dovrà difendersi dall'accusa di aver sfruttato le assenze dal servizio per mancata idoneità fisica per gestire in realtà la sua attività commerciale, occultando alla Polizia non solo il suo stato di salute, ma anche lo svolgimento anche di una seconda attività In questo modo avrebbe goduto, sempre secondo l'accusa, dei proventi dovuti ad assenza giustificata e dei benefici dovuti alla sua condizione di salute invalidante. Il poliziotto avrebbe ricevuto in maniera illecita circa 7.576 euro con le assenze dal luogo di lavoro. Nel frattempo avrebbe continuato a guadagnare anche dalla sua attività commerciale, della quale le forze dell'ordine non erano state informate. Adesso l'agente dovrà difendersi dalle accuse in tribunale in un percorso processuale che, se confermato il capo d'imputazione, porterà l'imputato a restituire la somma a lui accreditata durante il periodo di assenza dal posto di lavoro.

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