Ucciso dal padre a Raffadali, la madre: “Nessuna giustificazione per mio marito”
“Nessuna ipotetica giustificazione potrà mai legittimare un padre che priva il figlio della propria vita”. La madre di Vincenzo Rampello, ucciso dal padre, chiede giustizia e non concede nessuna giustificazione all’ex marito, Gaetano. L'assistente capo della polizia di stato in servizio a Catania martedì (l'1 febbraio) ha ucciso il figlio in pieno centro a Raffadali, scaricandogli addosso l'intero caricatore della sua pistola d'ordinanza. Pochi istanti prima tra i due si era consumata l'ennesima lite.
La donna ora ha scritto una lettera, sottoscritta anche dallo zio Giuseppe e dalla nonna Francesca, consegnata ai suoi avvocati, nella quale esprime fiducia nell’attività degli investigatori e si dice “a disposizione per fornire ogni contributo utile affinché Gabriele possa avere giustizia. Non dirameranno nessun commento sul tragico evento nonché in merito al responsabile, perché questo lutto merita di essere rispettato con silenzio”. Nessun commento particolare su quanto avvenuto due giorni fa, tranne quella frase che lascia intuire come nei confronti dell'uomo non possa esserci alcuno spazio per il perdono: "Nessuna ipotetica giustificazione potrà mai legittimare un padre che priva il figlio della propria vita".
Sulla tragedia di Raffadali è intervenuto anche l'arcivescovo di Agrigento, Alessandro Damiano: "Un segnale di fragilità, che ci lascia sgomenti e richiede da parte di tutti — società civile e comunità cristiane, istituzioni e agenzie educative, famiglie e singoli individui — una maggiore attenzione alle nuove povertà di questo tempo. Una nuova ferita, che non può alimentare l'odio verso l'uccisore, ma non può neppure lasciarci indifferenti di fronte al male che serpeggia nei nostri contesti, a partire da quelli più sacri".