Uccisa in spiaggia da una ruspa, l’autista denunciato per omicidio colposo: “Tragedia immane, non mi capacito”

"Il mio cliente è dispiaciutissimo, è una tragedia immane. Non si capacita di come possa essere successo e fa le condoglianze alla famiglia della donna".
A parlare è l'avvocato Vittorio Manes, il legale che difende Lerry Gnoli, l'autista della ruspa che ieri ha investito e ucciso la 66enne Elisa Spadavecchia in spiaggia a Pinarella di Cervia.
"Sono 35 anni che fa questo mestiere", aggiunge il legale del 54enne. Dopo l'identificazione formale, l'uomo è stato rilasciato senza provvedimenti pre-cautelari ma con la sola denuncia a piede libero per omicidio colposo.
La valutazione della Procura di Ravenna, che con la pubblico ministero di turno Lucrezia Ciriello coordina le indagini dei carabinieri della Compagnia di Cervia, sarebbe legata al luogo dove si è verificato l'incidente.
Dal momento che la battigia è considerata demanio marittimo, il reato ipotizzato è stato appunto l'omicidio colposo e non invece l'omicidio stradale, che prevede la possibilità di un arresto in determinate condizioni.
Intanto vanno avanti le indagini per chiarire l'esatta dinamica dell'incidente, avvenuto davanti a diversi testimoni, e la natura dei lavori svolti in spiaggia, operazioni che ieri il sindaco di Cervia Mattia Missiroli ha spiegato essere non autorizzate.
L'inchiesta potrebbe infatti allargarsi. L'obiettivo degli inquirenti, della pm Ciriello e del procuratore capo Daniele Barberini, è quello di accertare perché l'autista del mezzo si trovasse lì e chi gli abbia dato l'incarico, circostanza che al momento non sarebbe stata ancora pienamente chiarita. A quel punto si valuteranno eventuali ulteriori responsabilità.
La salma della donna è stata intanto trasferita in obitorio: nei prossimi giorni si disporranno accertamenti anche sul mezzo sequestrato e probabilmente l'autopsia.
Stando a quanto emerso nelle scorse ore, il 54enne ha un precedente per omicidio stradale. Era già stato arrestato nel marzo 2022 dopo aver investito un anziano volontario, Giuseppe Quercioli, a Pisignano. All'epoca, i test tossicologici avevano rilevato cocaina nel sangue, anche se il conducente sostenne di averla assunta giorni prima.
Era poi tornato a lavorare regolarmente con i mezzi da cantiere. Sui social pubblicava spesso video mentre operava con la ruspa in spiaggia. In uno di questi, risalente a mesi fa, si vede una manovra in retromarcia tra ombrelloni e bagnanti, simile a quella fatale di ieri. L'ultimo video, pubblicato poche ore prima della tragedia, mostrava ancora una ruspa in azione.
"Con profonda rabbia e un dolore che torna a farsi vivo, apprendo una notizia che mi sconvolge: la stessa persona che ha causato l'incidente in cui è morto mio nonno, un uomo che non meritava una fine tanto ingiusta, ha tolto la vita a un'altra innocente, ancora una volta sempre alla guida. Tutto questo è inaccettabile".
Ha scritto sui social Caterina Fedi, nipote dell'uomo che nel 2022 fu investito da Lerry Gnoli. "È assurdo pensare che chi ha già distrutto una famiglia con la propria irresponsabilità sia rimasto libero di rifarlo… ancora. – aggiunge – Il mio pensiero va con sincera commozione alla famiglia della donna che ha perso la vita. So cosa significa quel dolore, so quanto sia ingiusto, insopportabile, e mi stringo a loro con tutto il mio cuore".